Il Westminster di Gregory Pease dichiara di essere un tabacco ispirato alla London Mixture originale, quella leggendaria miscelata da Dunhill (prima che la produzione passasse a Murray's, ai tempi in cui cominciai a fumarli io, parecchi anni fa)
La London Mixture Dunhill come si presenta oggi. E' fatta da Orlik e non gode di ottima stampa. Anche Gregory Pease giudica questa edizione molto inferiore a quella di Murray's, che era già seccamente inferiore all'originale Dunhill by Dunhill, che lui si è sforzato di replicare.
La differenza tra le due miscele balza agli occhi. Tendenzialmente bruno-chiara la Dunhill, molto scuro il Westminster. Anche il taglio è diverso. Quello Dunhill è un classico taglio medio e regolare, quello di Pease è più grosso e selvatico.
C'è stato un tempo in cui la pipa era un passatempo abbastanza diffuso. A giudicare dalla quantità di tabaccai e negozi che mettevano in vendita pipe e relativi combustibili, di tabacco se ne consumava molto più di oggi. Eppure, un po' a causa del monopolio italiano, un po' forse proprio a causa della vastità del mercato, che faceva del tabacco da pipa, anche di qualità, un prodotto piuttosto comune, la varietà non era paragonabile a quella di oggi. C'erano punti fermi e certezze incrollabili, questo sì. E nel campo della miscela al latakia, erano Balkan Sobranie e Dunhill, principalmente.
Il Balkan bianco e nero aveva forse un leggerissimo margine di vantaggio in termine di qualità percepita. Dunhill in compenso offriva la varietà, restando al massimo livello qualitativo. Le scatole verniciate offrivano già iconicamente dei suggerimenti sui momenti d'uso. Ce n'era per il mattino, la notte. C'erano la Standard mixture nelle tre gradazioni di flavour. C'era il 965, descritto da molti come la miglior miscela mai prodotta in assoluto. E poi, secondo me un po' nel ruolo di cenerentola, c'era la London Mixture.
A me piaceva, ma l'ho fumata meno di altri Dunhill credo soprattutto perché gli mancava un aggancio semplice che la collocasse in un momento o in una posizione chiara (quella forte, quella leggera, quella col perique...). Era semplicemente buona, ma non mi sono mai molto chiesto buona in che modo.
Per altri probabilmente le cose stavano diversamente. Mentre io muovevo i primi incerti passi nel mondo delle pipe e dei tabacchi, Gregory Pease, ancora lontano dal diventare il blender più amato del mondo, lavorava da
Drucquer dove avrebbe imparato tutto, incluso l'amore per la London Mixture di Dunhill, il paradigma contro cui ogni mixture inglese andava misurato.
La London Mixture amata da Gregory Pease era quella ancora mescolata da Dunhill, prima che la produzione passasse in Irlanda del Nord, da Murray's (allora famoso per l'Erinmore). Io a quei tempi non ero ancora molto attento a queste cose, ma penso di aver fumato solo quella nordirlandese. Poi la produzione è passata da Orlik, in Danimarca, con un nuovo grado di separazione dal modello.
Anni dopo, inseguendo la memoria della grande originaria miscela di Dunhill, Gregory Pease ne ha creata una sua: il Westminster.
Io da diversi anni non fumo più le miscele di Dunhill. Pprincipalmente perché quello che ho sentito della versione danese è, al minimo, poco incoraggiante. Non volendo rovinare bei ricordi mi sono dedicato ad altro.
La curiosità di vedere se quel che si dice dei nuovi Dunhill sia o meno veritiero, unito alla curiosità di fumare una versione di London che non ho mai assaggiato, mi hanno spinto ad acquistare sia una scatola di London mixture che una di Westminster GLP. Li ho fumati in tre pipe di shape diverso, una billiard (quadrata), una pot, una half-chimney. Il risultato della prova, in estrema sintesi è questo. I due tabacchi sono diversi quanto possono esserlo due English mixtures. Il taglio, il colore, la "grassezza". Io non ci vedo punti di contatto. Nessuno potrebbe mai dire che si ispirano allo stesso modello originario, il che credo dica molto su quanto le case produttrici tengano alla coerenza qualitativa dei loro prodotti, man mano che le licenze passano di mano. Sono anche, entrambi, piuttosto diversi dalla London mixture che ricordo io, quella di Murray's. Che secondo me stava un po' in un punto medio tra i due. Ma qui entra in gioco la memoria, che altre volte mi ha dimostrato di saper giocare singolari scherzi.
Il Westminster secondo me è una miscela gloriosa. Favolosa. Grassa, grossa, affumicata, con una punta di dolcezza. Più che ricordarmi la mia vecchia London dell'età di mezzo, mi ha fatto intravedere qualche bagliore di parentela con altre miscele di GLP. Non so se la London delle origini fosse così. Ma se lo era, era davvero un tabacco degno di nota.
La London mixture di Orlik, è fumabile, sulla scala mediomild. Ha perso secondo me la grassezza affumicata della London che ricordo io (la London di Murray's mi sovviene come una miscela a base marcatamente turca e non molto latakia, ma quel poco era bello robusto) ma presa per conto suo, e non per quello che potrebbe o dovrebbe essere, non è sgradevole come purtroppo sono tante miscele inglesi rimpannucciate del giorno d'oggi. Forse mi è piaciuta un po' di più nella semichimney, dove riesce a condensarsi un po'. E' la terza Dunhill-Orlik che fumo, dopo Royal Yacht e Standard Mellow (già Mild). Hanno tutte una strana nota sullo sfondo, molto lontana (un po' meno lontana nel Royal Yacht) ma comune, che deve venire da qualche Virginia presente in tutte. Sono forse un po' sbiadite, e nel caso del Royal Yacht incredibilmente dissimili dagli originali, ma almeno non sono cattive. I risultati sono stati meno deludenti di quello che temevo. E forse prima o poi sarò pronto per affrontare il confronto con il nuovo 965, che temo devastante.
Le tre pipe che ho usato per il confronto. Una square panel (in funzione di billiard), una pot, una piccola chimney. Dall'alto:
Pipa 1: Dunhill EK F/T, Bruyere, Gruppo 4, 1967
Pipa 2: Dunhill R F/T, Bruyere, Gruppo 4, 1973
Pipa 3: B. Barling & Sons, Londoner, 415 T
Note di assaggio:
17/6
Pipa 1, London Mixture: parte molto turco, molto morbido, si amarognola leggermente strada facendo prendendo note un po' erbacee che mi ricordano il turco Torben Dansk. Latakia sullo sfondo. Ogni tanto si intrasente una leggera "nota Dunhill" che ho sentito in tutti i tabacchi prodotti da Orlik. Non ho idea di cosa sia (sempre che ci sia effettivamente). Impressione comunque molto superiore alle aspettative.
Pipa 2, Westminster: nella pot la grossa cilindrata del Westminster si esalta. Non sembra uno stretto parente della London. C'è più Latakia, più dolcezza profonda di grandi Virginia. Orientali meno in evidenza. E' diverso ma anche notevolmente superiore da ogni punto di vista. Distraendomi e scrivendo scalda un po' e perde sapore...
19/6
Pipa1, London Mixture: stavolta la partenza non mi è piaciuta. Migliora un po' dopo qualche minuto ma sento sempre quella strana "componente Dunhill", che non è piacevolissima. Non so se sia un qualche tipo di Virginia o qualche trattamento... Nulla che abbia a che vedere col soapy, comunque.
20/6
Pipa 2, Westiminster: sempre grande e grosso nella pot. Buonissimo ma mi ricorda più altre miscele di GLP che non la vecchia London
23/6
Pipa 1, London Mixture: piacevole. Non grosso e muscoloso ma godibilissimo
Pipa 3, London Mixture: funziona bene anche in chimney