La mia Ropp Merisier nella sua singolare bellezza squadrata
Pochi di noi, per dir le cose come stanno, comprano una pipa perché hanno carenza di strumenti nei quali dar fuoco al proprio tabacco. Le compriamo perché ci piacciono, perché ci divertono, perché in quel momento inseguiamo una piccola mania. Eppure succede che a un certo punto della propria vita si cominci a restringere sempre più il proprio spazio di movimento: "mi piacciono le billiard, quindi devo comprare una billiard", e così mentre si trasforma una pulsione gioiosa nell'ennesimo momento di autoricoscimento, e ci si cerca di specchiare in un'immagine che ci siamo costruiti da soli, senza accorgercene abbiamo distrutto una piccola parentesi di felicità.
Non so se queste elucubrazioni abbiano qualche senso. Fatto sta che ogni tanto occorre darsi delle motivazioni logiche per fare qualcosa di completamente insensato.
Io amo le Dunhill, le vecchie pipe inglesi. Amo talvolta il classico un po' rivisitato. Vedo nella pipa un piccolo oggetto di design, però nobile, che esprime cultura attraverso la sua essenzialità. Eppure un giorno mi sono aggiudicato questa Ropp Merisier. Pipa nobile, a suo modo. Ma estremamente lontana da tutto quanto io abbia mai apprezzato in una pipa: la leggerezza, l'equilibrio. E persino la buona radica.
La Merisier è una pipa di marasca, nipotina industrializzata di grezze progenitrici fatte a mano dai loro stessi proprietari, per bruciarci qualcosa purchefosse. Ne è appassionato Sinan, uno dei moderatori di flp e parlandone un po' insieme, la curiosità si è attaccata anche a me. Questa che ho preso non era in grandi condizioni estetiche soprattutto a causa del bocchino opaco e ingiallito. Ma ho verificato (grazie all'esperta consulenza del mio mentore) che fosse intatta la parte funzionalmente più delicata: la vite con la quale il cannello si inserisce nella testa, concettualmente simile a quella dei manici di scopa.
La testa in marasca trasmette al tabacco un vago sentore dolciastro che si combina a meraviglia col Kentucky del Garibaldi oppure con il Toscovirginia (che preferisco, essendo un po' viziato).
Non è una pipa confortevole, a meno che abbiate facilità a tenere un tronco sospeso per i denti. Non riesco a immaginare i suoi originari proprietari intenti a lavorare la terra fumando la loro pipa. E' decisamente una pipa da fine giornata. E allora, carica di tabacco nero, con un bicchiere o due davanti, penso che possa trovare il suo senso.
Ce n'è di varie tipologie. Spellate e con la corteccia. Inevitabilmente io, quasi senza accorgermene, sono caduto vittima della versione De Luxe, la square panel delle Ropp Merisier.
Per quanto si cerchi di spezzare le proprie catene, anche nel modo più vigoroso, non riusciremo mai a liberarcene del tutto.