martedì 18 giugno 2013

Trinciato Italia. Il Cairo italiano?

Qualche mese fa sono andato da Noli e ho trovato Max che fumava con gusto una carica di Italia. Io lo avevo provato, qualche tempo prima ma non mi era rimasto molto da ricordare. "Guarda, è buonissimo" mi ha detto "non sarà proprio il Cairo, però... non è nemmeno così lontano". Prenderne una seconda busta e provare a sfidare i miei pregiudizi diventava inevitabile.

Ne parlano sempre tutti abbastanza male. Ma qualche temnpo fa, tentato da Max, ho deciso lo stesso di rischiarmela e di prendere una seconda busta, dopo quella che avevo provato più di un anno fa (e che non mi ha lasciato nessun ricordo né in bene, né in male). L'ho messo nella busta portatabacco da passeggio e ho lasciato svaporare un po' il rum fantasia, come suggerito un po' da tutti.

La composizione dell'Italia non è malvagia e, pur con qualche macroscopica differenza, potrebbe persino essere imparentata con l'immortale capolavoro di GLP citato un po' per scherzo (ma un po' anche no) dall'appassionato tentatore. E', sostanziamelmente, una english mixture abbastanza chiara e mild ma senza latakia e con una robusta ma passeggera aromatizzazione alcoolica.

A parte la curiosità di mettere alla prova la sparata, l'Italia mi serviva per una pipa che stentava un po' ad avviarsi e che con altri tabacchi mi dava fumate a volte buone, a volte acide. Beh con l'Italia
mi sono trovato bene. Non trovo affatto che sia male e anche la mia pipa bizzosa l'ha incassato piuttosto bene. E' una specie di Cairo economico? Forse messa così è un po' azzardata... ma gli orientali si sentono, non sono disturbato da note acide-amare di kentucky, il Virginia che c'è dentro senza fare faville lega tutto piuttosto bene. Il tutto è piuttosto gradevole per una fumata disimpeganta a mani in tasca. Anche più gradevole di tabacchi migliori ma che richiedono il loro momento. A volerlo pasticciare un po' (tentando di avvicinarlo all'inavvicinabile pietra di paragone), all'Italia si può aggiungere un po' di orientale. Se è di quello buono, il salto di qualità diventa notevole, quasi al punto di rendere il disimpegnato tabacco di casa nostra adatto alla grande fumata serale, quella meditativa, che non può e non deve fallire.

Io una provata gliela darei. Se proprio bisogna fumar qualcosa di già pronto, facile da procurarsi e con un occhio al budget, non mi sembra un'opzione malvagia. Anzi...

9 commenti:

  1. Peccato che si chiami Italia: si fosse chiamato Roma il parallelismo sarebbe stato perfetto. Scherzi a parte, non ne fumo da troppo tempo e forse è arrivato il momento di riprendersene una busta. Per quanto mi riguarda non sarà il Sam's Flake ma nella categoria degli unsung heroes l'Italia ci va di diritto.

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  2. Concordo. Personalmente bado sempre di averne una busta. non lo consumo sovente, solo in occasioni specifiche, fumate rapide, all'aperto magari giusto d'estate. Mi piace il taglio.
    Saluti
    g

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  3. A me piace ma non riesco a fumarlo perchè anche tenuto a fil di spegnimento mi fa nfiammare lingua e bocca, che pizzicano per mezz'oretta abbondante dopo anche solo una mezza carica...lo uso però in una miscela casalinga che vede il kentucky protagonista assoluto. Bhè ho povato a farla senza, ma proprio non mi convince, manca il tocco che solo L'Italia sa dargli.
    Fumate serene

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  4. Io l'accostamento col Cairo proprio non lo vedo.... Periodicamente compro una busta di Italia e, puntualmente, finisco per regalarla a qualcuno.
    Mentre fumo spesso il Cairo, l'Italia mi risulta insopportabile!
    Ma, si sa, de gustibus non est disputandum!!

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  5. Ciao, se volessi provare a "pasticciarlo" con che percentuali di orientali suggeriresti di partire? 20-30%
    Grazie

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    1. Sì, poca roba. 15-20%. Gli orientali dentro ci sono già. Occorre dar loro una piccola svegliata.

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  6. Salve Toni,
    complimenti per quanto e come scrivi, solo, cortesemente, sforzati di farlo con maggiore frequenza :))) (questo era un rafforzativo indiretto dei complimenti neh).

    Oggi ho comprato la mia prima busta di Italia; è prodotta dalla Manifatture Sigaro Toscano; trattasi di altro tabacco o del medesimo che ha cambiato "padrone"?

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    1. E' lo stesso tabacco, più o meno anche della stessa manifattura che ha cambiato nome. Lo stesso, per quanto si possa dire di tabacchi popolari che tradizionalmente hanno sempre avuto una estrema variabilità e che delle volte vengono anche riprogettati senza preavviso. Però più o meno sì, è quello.

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  7. Grazie per il chiarimento Toni,
    sono solo a metà busta, ma devo dire di apprezzare molto questo tabacco che trovo ben più amabile del Comune, così come apprezzo il Red Rapparee e lo Squadron Leader che ho iniziato a fumare grazie alla lettura dei tuoi post.

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