mercoledì 14 agosto 2013

Voilà, la Ropp Merisier


La mia Ropp Merisier nella sua singolare bellezza squadrata


C'è una pipa per tutti ma non è detto che ognuno di noi debba avere soltanto una pipa. O anche solo un genere di pipa. Nulla è più terribile che trasformare una passione in un'ossessione. Cosa che può accadere quando il momento felice, libero, un po' folle, in cui si decide di acquistare viene imbrigliato nelle catene della logica.
Pochi di noi, per dir le cose come stanno, comprano una pipa perché hanno carenza di strumenti nei quali dar fuoco al proprio tabacco. Le compriamo perché ci piacciono, perché ci divertono, perché in quel momento inseguiamo una piccola mania. Eppure succede che a un certo punto della propria vita si cominci a restringere sempre più il proprio spazio di movimento: "mi piacciono le billiard, quindi devo comprare una billiard", e così mentre si trasforma una pulsione gioiosa nell'ennesimo momento di autoricoscimento, e ci si cerca di specchiare in un'immagine che ci siamo costruiti da soli, senza accorgercene abbiamo distrutto una piccola parentesi di felicità.
Non so se queste elucubrazioni abbiano qualche senso. Fatto sta che ogni tanto occorre darsi delle motivazioni logiche per fare qualcosa di completamente insensato.

Io amo le Dunhill, le vecchie pipe inglesi. Amo talvolta il classico un po' rivisitato. Vedo nella pipa un piccolo oggetto di design, però nobile, che esprime cultura attraverso la sua essenzialità.  Eppure un giorno mi sono aggiudicato questa Ropp Merisier. Pipa nobile, a suo modo. Ma estremamente lontana da tutto quanto io abbia mai apprezzato in una pipa: la leggerezza, l'equilibrio. E persino la buona radica.
La Merisier è una pipa di marasca, nipotina industrializzata di grezze progenitrici fatte a mano dai loro stessi proprietari, per bruciarci qualcosa purchefosse. Ne è appassionato Sinan, uno dei moderatori di flp e parlandone un po' insieme, la curiosità si è attaccata anche a me. Questa che ho preso non era in grandi condizioni estetiche soprattutto a causa del bocchino opaco e ingiallito. Ma ho verificato (grazie all'esperta consulenza del mio mentore) che fosse intatta la parte funzionalmente più delicata: la vite con la quale il cannello si inserisce nella testa, concettualmente simile a quella dei manici di scopa.
La testa in marasca trasmette al tabacco un vago sentore dolciastro che si combina a meraviglia col Kentucky del Garibaldi oppure con il Toscovirginia (che preferisco, essendo un po' viziato).
Non è una pipa confortevole, a meno che abbiate facilità a tenere un tronco sospeso per i denti. Non riesco a immaginare i suoi originari proprietari intenti a lavorare la terra fumando la loro pipa. E' decisamente una pipa da fine giornata. E allora, carica di tabacco nero, con un bicchiere o due davanti, penso che possa trovare il suo senso.
Ce n'è di varie tipologie. Spellate e con la corteccia. Inevitabilmente io, quasi senza accorgermene, sono caduto vittima della versione De Luxe, la square panel delle Ropp Merisier.
Per quanto si cerchi di spezzare le proprie catene, anche nel modo più vigoroso, non riusciremo mai a liberarcene del tutto.





1 commento:

  1. Carissimo, con le tue considerazioni hai - per quanto mi riguarda - centrato l'obbiettivo. Le pulsioni che talvolta ci inducono all'acquisto sono le più svariate e spesso incomprensibili. Da parte mia cerco di essere il più razionale possibile, tuttavia se riguardo le mie bene amate qualche svarione lo si può ravvisare. Agli inizi della mia carriera pipistica, leggendo sulla rivista "Amici della pipa"  di una tale Mario Biglieri che gestiva una tabaccheria in Vigevano, ho sentito il forte impulso di volerlo conoscere. Sarebbe stato contrario alle Mie / Tue considerazioni. Ma proprio per questo allora subiva il mio fascino. Rigore estremo: non amava, come asseriva, " le blasonate" (usava proprio questo termine). Entrai nella tabaccheria con l'intento di acquistare una pipa. Avevo in mente una oom  paul. Mi vendette una Ascorti business con un fornello enorme che prima di consegnarmi svaso' con una limetta all'attaccatura tra bocchino ed innesto ( mi disse che così si faceva un tempo prima di consegnare una pipa: "bisogna controllare ciò che si da'"). Cercai  di comperarne un'altra simile alla Tua kriswill, non me la vendette poiché asserì che l'avrei bruciata e mi sarei scottato le mani. Personaggio strano il Biglieri. Perdonami questa lunga dissertazione ma le Tue parole mi hanno fatto tornare in mente Il Mario che non ho conosciuta abbastanza, tant'è che ora compro ciò che mi consiglia il cuore.
    Cordialità . Fr.oliver

    RispondiElimina