martedì 31 marzo 2015

Lettera aperta a un pipemaker esordiente.


Carissimo pipemaker esordiente, speranza e dannazione del nostro hobby, so che non è facile parlarti, oggi sei invasato da questa passione. E gli appassionati non sono ascoltatori molto facili. Ma penso che in qualche modo occorra cominciare a comunicare.



Il mondo è diventato più veloce, più diretto. Tu non hai hai più l'ombrello di figure paterne e autentici "guardiani della porta", gente che occorra sedurre, convincere e da cui ottenere a torto o a ragione l'approvazione, prima di passare al livello successivo. Quello in cui le tue pipe sono autorizzate ad arrivare a me, che magari le comprerò o magari no.
Non hai maestri che ti fanno spazzare i trucioli, e intanto ti guardano, ti pesano umanamente e professionalmente magari con feroce ingiustizia. Non hai commercianti che storcono la bocca, ti umiliano, ti corrompono nella tua purezza, pretendono di pagarti in noccioline e ti mettono alla sferza insegnandoti quant'è difficile il mondo. Non c'è il filtro umano che dai mille e mille aspiranti e cantinari selezioni chi ha la costanza e la testardaggine, se non il talento, di diventare un vero artigiano. Di fronte a te c'è il mare aperto ti facebook e di internet. Quel mare sono io, e tutti gli appassionati come me, che le pipe le comprano. E nel nostro mare è bello tuffarsi, diguazzare senza intermediari, senza perdere tempo, senza lasciare che altri si godano i frutti economici della tua fatica, così, liberamente, senza freni, senza limiti. Ci si può tuffare anche dopo aver mangiato il gelato, come viene, come piace. E' facile. Si guadagna anche qualche soldino. Ed è per questo che tu, con ogni probabilità, affogherai.

Stai ben sicuro che fare pipe, e venderle, passato il primo momento di entusiasmo, resterà difficile come è sempre stato. Dei mille e mille entusiasti che partono, uno arriverà. Non novecentocinquanta. Il grande rischio è che se non ti avrà fermato per tempo il tuo maestro, quello che ti mette a guardare e a fare poco altro che il galoppino non pagato, se dopo non ti avrà fermato il tabaccaio o il distributore, a un certo tardivo punto ti fermi la banale considerazione che, ora che le pipe sono diventate un mezzo lavoro, qualsiasi modo di impiegare il tuo tempo, dall'imbiancare pareti a lavare le macchine, è più redditizio di quello che stai facendo. E nel frattempo avrai perso solo un sacco di tempo e un sacco di soldi, per fare una cosa di cui -in fondo- in sé, non ti è mai interessato nulla.

Non avendo gente che ti facesse lavorare gratis, sei partito con l'idea che tutto sommato vendere una pipa a 120 euro non sia così complicato. Che cos' hai in meno di chi lo fa da dieci anni? L'hai fatta, l'hai messa su facebook, ti hanno detto tutti che è meravigliosa, uno l'ha pure comprata. Evvai. Eri già in business.

Che te ne renda conto o no, hai confuso due concetti che non vanno confusi: uno è che ti piace fare pipe, l'altro è che con le pipe guadagnare, se non facile, è quantomeno abbastanza possibile. E' un errore che rischia di dare risposte drammaticamente sbagliate a diverse domande. Se tu ti fossi tolto dalla testa che con le pipe si può guadagnare subito, easy, se avessi piegato la schiena giorno e notte senza ricavarne nulla se non scapaccioni ed esperienza, avresti prima di tutto messo alla prova l'idea, seducente nei primi quindici minuti, ma non così scontata quando i minuti diventano anni, che fare pipe sia la cosa che vuoi davvero fare, che sia una passione a cui dedicare la vita. E se non avessi cominciato a metterti subito in tasca qualche sesterzio non ti saresti fatto anche l'idea drammaticamente sbagliata che guadagnare facendo pipe sia una cosa abbastanza alla portata di tutti, persino tua.


Non ti rendi conto che tutte le probabilità sono contro di te. In qualunque lavoro semi-artistico, così affascinante dal di fuori, il ruolo di chi cerca di spezzarti la schiena e rimandarti a casa il prima possibile, è fondamentale. E' quello di selezionare più velocemente dal molto che parte il pochissimo che arriverà, non a fare quel lavoro in modo geniale, ma semplicemente a farlo (con risultati economici tutti da vedere). Selezionare velocemente, quindi duramente, per risparmiare tempo a se stessi (gli istruttori) e, del tutto involontariamente, anche ai candidati i quali -se non arriveranno da nessuna parte- è meglio che prendano il prima possibile una nuova strada.

I pochi soldini che entrano (senza bilanciare le spese del tornio cinese, dei punzoni, delle materie prime, di tutto il microbusiness che ti stai prematuramente organizzando), i complimenti ingenui di chi vede i tuoi manufatti, non ti aiutano. Perché se non c'è nessuno che ti fa sputare sangue, ti frusta e ti seleziona, se il mare in cui diguazzi non ha bagnini che cerchino di buttarti fuori a pedate nel sedere, il cerbero di te stesso devi essere tu, ed è più difficile. Molto più difficile. Non più facile. Occorre guardarsi in faccia spietatamente e non tutti ne sono capaci, quindi mi permetto di suggerirti qualche test.

Il primo è questo: se stai VENDENDO pipe dopo pochi mesi che hai cominciando a grattare radica, stai sicuramente sbagliando tutto: qualunque fosse il tuo obiettivo ti stai creando un problema. Stai rovinando un divertimento non commerciale (se l'intenzione era quella, allora le pipe dovevi regalarle agli amici). Ma anche se l'idea è stata da principio quella del semi-professionismo, il poco denaro che entra è droga che ti rallenterà e ostacolerà la tua carriera di pipemaker. I soldi che chiedi (se non sono proprio un minimo rimborso spese) sono una mancanza di rispetto verso chi il tuo lavoro lo sa fare per davvero, e che vede il suo listino-prezzi (appena un po' limato) essere applicato agli ingenui lavoretti di uno che sta facendo si e no i primi passi. Questo dà l'idea di avere a che fare con uno che non ha capito molto, e che probabilmente non capirà mai molto. Probabilmente è anche una idea esatta (e questo è il vero problema).

Il secondo pessimo segnale è che tu abbia speso molti più soldi in torni cinesi, punzoni, scatolette, sacchetti, cuvette, che in pipe belle, libri sulla pipa, viaggi di pipa, e tutto quanto riguarda la CONOSCENZA della cosa che secondo te è la tua passione. Nessuno scrittore è mai andato molto lontano spendendo più in penne che in libri. E lo stesso è per un lavoro che come primo ingrediente dovrebbe avere la passione, e che non potrà mai funzionare senza una bruciante necessità di sapere tutto quello che c'è da sapere sulla pipa, e non solo e soltanto sull'utensileria meccanica, il marketing o quant'altro.

Cerca anche di ricordare che chiunque sta facendo del suo meglio per romperti le scatole, per scoraggiarti, per renderti la vita difficile, per farti sentire una nullità, per farti mollare, per farti scoppiare, sia che lo faccia per innata bontà che per innata stronzaggine, sia che capisca molto di pipe che niente, sta oggettivamente facendoti un favore. Sta testando la tua resistenza e la tua feroce motivazione a fare davvero qualcosa che non si può assolutamente fare senza volontà (e che avrà bisogno anche di molto altro).

Rispetta chi lavora da tanto tempo e cerca di guadagnare il loro rispetto. Forse (ma non necessariamente) ti insegneranno qualcosa che avresti impiegato molto più tempo ad imparare da solo. Non cercare di guadagnare subito, rifiuta i soldi anche se ti li offrono. Se "loro", i pipemaker veri, mettono le loro pipe a 100 euro la lezione che devi trarre è che tu NON puoi farlo, non ne hai il diritto e non ti conviene nemmeno (e non che anche tu puoi fare una pipa quasi simile, che si può vendere allo stesso prezzo o quasi a qualche amico). Fare pipe e fare una pipa sono concetti parenti, ma non sono la stessa cosa. Una pipa vale anche per effetto di quello che valgono le altre pipe che si sono fatte e si faranno con lo stesso nome. Non basta azzeccarne una, non devi sbagliarne nessuna (o quasi). Quindi per ora soffri, investi, imponiti anche sacrifici non necessari, se non ci pensa qualcun altro a bastonarti. Tutto questo ti servirà a formare il carattere e a imparare cose che ti serviranno se mai sarai uno dei pochissimi individui che avendo cominciato a sforacchiare radica scopriranno di avere le doti per farne un lavoro.

Oppure ti servirà a smettere prima, avendo buttato meno tempo e soldi.
Perché tu smetterai: non lo dico io, lo dice la statistica.






142 commenti:

  1. Da far scolpire sul marmo... e se non capiscono quanto è scritto, almeno li si può colpire con una marmata in fronte.

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  2. Un'iniezione di fiducia ai giovani pipemaker! (Sulla questione prezzi dei debuttanti sono super d'accordo)...

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    1. Bryan, i giovani pipemaker secondo me (ma quelli bravi lo sanno già) devono capire che non è facile come sembra. Non lo sarà quando avranno fatto il loro bilancio, tra qualche pipa venduta alla meglio su facebook o sui forum.

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    2. Si, ma sono stra d'accordo con te! Ma credo anche che in un mondo così tortuoso e dove è difficile emergere, dove siamo una specie rara a rischio di estinzione, sia importante anche dare fiducia a qualche giovane debuttante, considerando certamente anche tutte le difficoltà che incontrerà. Sai quanti talenti in vari campi sprecati in lavori ordinari. Certo è che la mia generazione ha bisogno di una grande dose di umiltà, di rispetto per il lavoro e l'esperienza dei "grandi" ( non solo anagraficamente). Manca il rispetto, ma su duecento che ci provano uno ce la farà! E una voce ascoltata e rispettata come la tua, o quella di altri, può aiutare a fare la differenza e a far sì che l'enfant prodige creda nei propri sogni anziché sprecare il suo talento per un contratto in fabbrica a tempo indeterminato a vita. Grazie per il tuo blog ed i tuoi interessanti scritti. Ciao Antonio!

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    3. Ma infatti quando vedo uno secondo me bravo, lo dico. Sono rarissimi, perché il campo -appunto- non è stato ancora stato selezionato dal tempo, dalla fatica, dal mercato.

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  3. Il bastone e la carota!
    Se poi riuscissero i pipemaker a trarre dal bastone una pipa cosí dolce come una carota, noi, i soli veri fruitori, saremmo felici.
    Tuttavia convengo con te, Toni che ci vuole disciplina non semplice incoraggiamento.
    Cordialità
    Fr.oliver

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  4. In pratica hai scritto che bisogna essere umili, fare tanta esperienza e del volontariato...
    Ciao.
    S.

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    1. In estrema sintesi: se vuoi imparare qualcosa e non hai nessuno che ti bastoni, devi bastonarti da solo. Perché altro modo di arrivare da qualche parte non c'è.

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    2. Quello sicuro, ma ti sbagli sul non farsi pagare.
      Obbiettivamente alcuni sono scarsi, altri magari migliori e alcuni proprio bravi, ma tutti quanti hanno il diritto di chiedere quello che ritengono giusto per il loro prodotto.
      Il mercato è l'unico giudice e stop.

      Ora, pensando a quello che hai scritto, mi viene da immaginare i vari hobbysti che non possono camminare a testa alta, come se avessero fatto chissà quale reato...



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    3. Ci mancherebbe altro... Sono liberi di fare quello che vogliono, e il "mercato" di facebook e dei gruppi magari i 120 euro glieli da pure. Infatti ho scritto questo articolo quasi solo per dire che secondo me chiederli e prenderli è un terribile errore.

      E' corruttivo, diseducativo.

      Sono apprendisti, e un apprendista gratta in silenzio, e cerca di imparare. Cerca di farsi portfolio, non di fare del commercio quando non è ancora in grado. Se proprio deve, cercherà di ripagarsi il materiale d'uso. Ma se comincia a vendere prima di essere un professionista, i professionisti veri avranno tutto il diritto di considerarlo un elemento dannoso e ostile, che corrompe il mercato facendo concorrenza sleale (e di fatto succede esattamente così).

      Indipendentemente dal fatto che a quel punto le sue relazioni con chi deve indegnargli qualcosa sono compromesse, dal momento in cui uno entra sul mercato, chiude la sua fase di studio e di crescita. E rischia di non riuscire mai a sviluppare potenzialità che avrebbe. Se comincia a lavorare quando avrebbe ancora da studiare, si setta per obbiettivi minori, per la mediocrità: alla fine della sua carrierà sarà stato un artigiano meno bravo di quello che avrebbe dovuto essere.

      Poi uno faccia quello che vuole, non è un "reato" fare cose che io (e non solo io) considero essere essere delle cazzate. Ma personalmente la penso così. Se io fossi l'artigiano e mio nipote si mettesse a vendere le sue prime pipette a 100 euro, gli spezzerei i cannelli.

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    4. Chiaramente parlo di chi comincia a vendere "dopo pochi mesi". Non di giovani artigiani al principio di carriera, ma che ormai hanno tutti gli strumenti per mettersi sul mercato e starci con dignità.

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    5. Apparentemente senza gavetta, senza maestri e senza degni consiglieri, eppure con sfrontatezza si cimentano nell'arte di "cercare" di fare una pipa per trarne guadagno.
      Non c'è nulla di così offensivo o sbagliato da doverli rimproverare o sputargli addosso una sentenza di "Non vi è permeso".
      Certo, probabilmente si scaveranno una fossa da soli, ma non perchè hanno preso pochi euro e si son montati la testa, ma perchè agli occhi di tutti, rimarranno solamente i "mostri" prodotti, derisi dalla pipa stessa.
      Questa loro "macchia" è effettivamente la sentenza di esecuzione della loro futura carriera.
      E i pochi euro presi per qualche pipa, serviranno solo per illuderli e per accompagnarli a questa disfatta.
      Come dicevi tu, a un tuo ipotetico nipote spezzeresti i cannelli e faresti bene, perchè così non gli si precluderebbe il mercato del successo.
      Poi chiaramente può succedere di tutto.

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    6. Monetizzare al momento sbagliato ti porta in un vicolo cieco. Qualunque professione artistico-artigianale prima si impara (da qualcuno o più difficilmente da soli), poi si monetizza. Monetizzare al momento sbagliato ti impedisce di realizzare le tue potenzialità, ammsso che ci siano, e ti porta in un vicolo cieco.

      Quando diventa un fenomeno di massa, produce una alluvione di oggetti improvvisati, approssimativi, rendendo incomprensibili i prezzi, rischia di distruggere il valore della professione in sé e degli oggetti che produce.

      Anche per questo cercare di fermare (o come minimo non incoraggiare) un fenomeno corruttivo, sia per chi lo pratica, sia (cosa più grave) per il settore, secondo me, dovrebbe essere ovvio tra gente che alla pipa, in qualunque modo e per qualsiasi ragione, ci tiene.

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    7. Antonio, hai ragione sulle conseguenze.
      In giro si vedono certe porcate che "quasi offendono" il buon senso.
      Però hanno il diritto di vivere e partorire mostri tutti.
      Quello che non capiscono e che forse tu lo hai scritto in maniera un po' forte (per me almeno troppo) è che dare un valore a una pipa non perfetta, equivale a dare un peso alla propria anima.
      Cioè tu che sei un hobbysta sei X e potrai chiedere solo Y, anche nel futuro, anche migliorando, sarai sempre una X che avrà solo Y....
      Se chi inizia a vendere è già una doppia XX, potrà permettersi di chiedere anche YYY per una sua opera... ma non è detto che sia sempre così.

      Ci sono stati tanti "stupri pipici " ultimamente, in ultimo quello del cumberland.
      Chissà perchè pensano che fare un bocchino in cumberland faccia figa la pipa...però questa è un'altra storia.

      Ora faccio basta a rompere.. :D


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    8. Simone, no.

      Quando dico che uno che fa pipe "da pochi mesi" non ha il diritto (pur avendo molte tentazioni di farlo) di mettere un cartellino del prezzo da pipa vera (e, a parte le questioni di diritto, così facendo, si spara nelle palle), lo dico proprio per rispetto di chi nel frattempo è cresciuto, ha imparato, è capace di fare una pipa bella e buona dopo l'altra. E a quel punto, pian piano, si è guadagnato i gradi prima piccolini, poi veri.

      Se quell'artigiano, giovane o anziano, lo sia a tempo pieno o nel weekend, importa poco. Sappiamo benissimo che molti grandi danesi erano "hobbysti".

      Non ne faccio una questione di razza ma di curva di apprendimento e di abilità. Prima si studia, si fa portfolio, si cresce, si acquisiscono le capacità.

      Poi, quando la mela e matura, si coglie.

      Il fatto che l'accesso al mercato sia possibile per tutti in qualunque momento è una grandissima tentazione a tagliare gli angoli. Ma rischia di impedire ai pochi che hanno le potenzialità di realizzarle pienamente. Comincia a vendere subito e alla fine della tua carriera sarai stato un pipemaker meno bravo di quanto avresti potuto.

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  5. Il discorso che fai tu si applica anche in senso generale, viviamo in tempi in cui la gente pensa che basti avere delle idee per essere bravi a far tutto. Siamo un paese di dilettanti, in ogni senso.
    Ma esiste nel nostro paese una sorta di scuola del pipemaking, o comunque qualche artista che fa anche corsi? Intendo dire, c'è possibilità per chi vuole affrontare seriamente questo lavoro di imparare da qualche maestro?

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    1. Ci sono i corsi di Safferling. Molto importanti. Ma certo l'esperienza di apprendistato è un'altra cosa. Forse la cosa più vicina alla vecchia bottega è il progetto Foundation di Musicò, dove non a caso si sono formati alcuni dei migliori artigiani di oggi (Asteriou... Gigliucci...)

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  6. fabio pavanello o vecio lamiera2 aprile 2015 alle ore 06:03

    ultimamente inoltre se ne vedono anche troppi e tutti con la smania di arrivare a vendere.l'esperienza si fa con anni di duro lavoro.concordo con tutto quanto ha scritto Antonio,aggiungendo un consiglio se avete un lavoro tenetevelo e spendete ogni istante del vostro tempo a studiare provare grattare e tanti auguri,qualcuno ci riuscira'.

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  7. Mah, sai, io credo che quello che dice Antonio sia valido in qualsiasi campo. Sono trent'anni ormai che chiunque può fare musica, adesso basta avere un computer e un software. Ma se dietro non ci sono capacità, talento, passione, umiltà e tutta una serie di elementi, chi fa roba brutta resta a fare musica nelle quattro mura di casa sua, al massimo con qualche amico a dirgli che è bravo solo per non essere sgarbato. A meno che dietro non ci siano elementi commerciali che mi sento di escludere per quanto riguarda il pipemaking.
    Uno può anche fare da subito pipe esteticamente meravigliose (magari è uno scultore ed ha già manualità) e venderle da subito a 150 euro ma alla prima, alla seconda che vende che scontenta l'acquirente, con il diffuso meccanismo del feedback in rete è fottuto da subito.
    Però penso che l'articolo di Antonio sia importante perché essere scoraggiati all'inizio è un buon modo per capire se si ha la capacità e l'intelligenza d poter proseguire in un lavoro, imparando col tempo e nel rispetto di chi quello stesso lavoro lo fa da anni.
    Confesso che anche a me è venuto in mente di approcciare al pipemaking (ovviamente per fare pipe per me) e quello che ho letto qui mi ha fatto riflettere assai.

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  8. Io concordo con Simone Morri... in toto.
    Fanno bene a chiedere soldi; fanno bene quelli bravi, fanno bene i mediocri, fanno bene gli sciuparadica. Sono finiti i tempi della bottega, dei maestri e presto finiranno i tempi delle rendite di posizione. Sovrano é il mercato. Chiedere soldi significa mettersi in gioco subito e capire subito se si puó continuare a giocare o no. Troppo facile farsi proteggere dalla bottega e dal nome altisonante dei maestri, quando spesso con quei marchi escono pipe sghimbesce. Deve finire l'epoca delle corporazioni e degli apprendistati gratuiti: che si chiedano soldi. Chi é bravo continuerá e migliorerá, cosí come chi é tenace: gli altri soccomberanno.
    l4z4rus

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    1. Doloroso leggere cose del genere da parte di persone che si suppone dovrebbero operare perché la piccola arte della pipa continui a crescere. Ma crescerà, e non grazie agli esordienti da 100 euro.

      Ne sono abbastanza certo.

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  9. Non credo che gettare calunnie e fango su chi cerca ha fatica e mettendoci la faccia di entrare in un mondo fatto dei soliti privileggiati è una critica positiva. In Italia ogni volta che qualcuno fa qualcosa di buono ci sono sempre le solite manovre per fermare noi giovani. Prima cera la Dc che sappiamo con chi aveva a che fare e questi mi sembrano discorsi simili! Noi che siamo i nuovi artiggiani, e per fortuna che ci siamo!, come a scritto bene su flp qualcuno di veramente importante nel mondo della pipa e che ha tantissime pipe di valore ma compra anche le pipe dei nuovi hobbisti che ora sono pipemakers. Noi non vogliamo togliere il pane dalla bocca di nessuno ma la nostra dignità di fare pipe con passione e venderle non ce la può levare nessuno. Le critiche, quelle vere, sono sempre bene accette se fatte in modo garbato, ogniuno ha le propie idee e i gusti,ci mancherebbe!!! Questo ci tengo ha chiarire ovviamente è solo la mia opinione e non vuole offendere nessuno.
    Cordialità,
    Uno dei mille e mille entusiasti che oggi è un pipemaker!

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  10. Premetto che nella vita faccio altro, quindi nn saprei da che parte cominciare a costruire una pipa e che nella pipa amo fumarci il tabacco e nn costruirla. Trovo giuste le cose scritte nel post, però mi piace pensare che possa esserci un "genio", una sorta di "infant prodige", capace di produrre degli autentici capolavori senza dover versare mari di lacrime ed auto-fustigarsi.
    Saluti.
    g

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    1. Qualunque altra cosa tu faccia nella vita, sono disposto a scommettere che vada imparata.

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    2. Su questo nn ci sono dubbi, tutto va imparato. Però c'è chi imapara, diciamo, meno difficoltosamente di altri. In questo settore cmq concordo che "la gavetta" sia importante.

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    3. Il talento è importante, ed è quello che fa la differenza. Ma quello non te lo puoi dare. Il lavoro invece sì, ed è una cosa di cui nemmeno il genio più dotato può fare a meno. Non c'è area del lavoro creativo in cui non si cresca senza dover superare ostacoli e lavorare, e senza prendere ceffoni. L'ha fatto Charlie Parker, l'hanno fatto i più grandi copywriter del mondo, l'ha fatto mio padre. Penso possa farlo anche chi, invece che saliere, si è messo a fare pipe l'altro ieri.

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  11. Antonio io sono un fumatore, non un guru né un operatore nel mondo della pipa, in alcun senso. Non ho titoli, non ho cattedre e, oltre a non volerne, deploro chi crede di averne. Fumare la pipa é per me un vizio (adoro la nicotina) e un divertimento: Il fatto di fumare sin da quando ero ragazzino, l'aver maneggiato molte pipe (forse troppe) e la fortuna di essermi confrontato con diversi artigiani, cosí come il girare per l'Europa sulle strade del tabacco non mi danno l'autorevolezza, né l'autoritá, per dare consigli a chi con le mani sa lavorare. L'unica cosa che posso fare é scegliere se comprare o meno, in base alla mia esperienza e ai miei gusti. Io me me frego del prezzo degli aborti di certi esordienti, cosí come non mi interessano le questioni di principio.
    Il mio potere sul mercato della pipa é il medesimo di tutti gli acquirenti: é il potere del soldo. Comprare o non comprare.
    E tutto il resto é noia...
    l4z4rus

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    1. Mi pare che questo intervento sia molto sensato.
      Asx

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    2. Ecco il primo ed ultimo intervento che merita rispetto. Tutto il resto sono solo le chiacchiere libere di un ometto convinto di spostare gli equilibri.

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  12. Caro Antonio che bel vespaio hai aperto ! mi sa che i commenti a breve saranno centinaia. Io comunque da fumatore sessantenne ho quasi solo pipe di marchi anche da te amati e se mi faccio un regalo speciale scrivo al sig Mauro e fin qui non si discute ....spero. Però uno bravo e giovane l'ho anche trovato e ho una sua Panel e mi piace tanto...quindi mi sento di dovere metterci la faccia e faccio il nome : Giacomo Penzo

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    1. Giacomo è uno di quelli molto bravi. E, non a caso, prima di mettere un vero cartellino del prezzo alle sue pipe ci ha lavorato parecchio.

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    2. Questo articolo è un omaggio a chi con la pipa lavora seriamente. Sono convinto che sia tutt'ora l'unico modo di avere risultati e sta a noi, il mercato, frenare o accelerare fenomeni degenerativi come le pipette hobbystiche da facebook venduti a prezzo di pipe vere.

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    3. Omaggio??
      ...ma dove??

      ops scusa, avevo detto che facevo basta a rompere :D

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    4. Guarda che a me fa piacere chiacchierare. Non rompi per niente.

      Mi sa che questo post sia stato un po' frainteso. Se me la prendo con chi vende cose che non sa fare, è proprio perché apprezzo chi le cose le sa fare. E vorrei nel mio piccolo contribuire a difenderne l'intelligenza e l'abilità.

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    5. Hai ragione, scambiare 2 chiacchiere è piacevole.

      E' cmq innegabile che alcune grandi aziende, i marchi storici del nostro passato e del nostro presente (ma forse non del nostro futuro) stiano subendo grossi cali nelle vendite e il solo mercato estero le tiene in piedi.
      Potrei fare dei nomi, ma non mi sembra carino.
      Causa di quest'effetto sono in parte anche gli hobbysti.
      Che sia una moda, che sia una cosa che non durerà o che sia una vera rivoluzione che porterà a caduta di teste importanti, è frutto dell'evoluzione del mercato della pipa.
      Non a caso gli hobbisty vendono a meno, non a caso gli hobbysti sfornano pipe a basso costo senza stucchi, non a caso gli appassionati si sentono con i loro consigli e rifiuti, parte di quel prodotto e quindi più coinvolti ed interessati, non a caso vengono snobbate solo le aziende "medie"(chi produce pipa con costo da 150/200 pippi).
      Credo anche che non bisogna essere per forza degli artisti scafati per vendere una buona e carina pipa, perfetta per il mercato del basso costo (sotto i 100).
      Difendere solo i professionisti non è giusto neanche nei loro confronti e sai perchè, perchè se ne stanno tranquilli, seduti e nella (ora meno) bambagia, con magari le nuove leve (magari figli) che essendo figli d'arte si credono dei super dotati.
      E invece gli hobbysti con la loro voglia di crescere, gli stanno mettendo un po' di pepe al culo...
      L'abilità e l'intelligenza, oltre alla voglia faranno la differenza e questo vale per tutti, anche per i bravi.

      Vorrei sottolineare che non sto dalla parte di nessuno, ma come rivenditore sono più interessato al nuovo che avanza, piuttosto che allo storico che tramonta...

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    6. I buoni hobbysti mi vanno benissimo. Non faccio questioni di etichetta ma di abilità.

      Molto grandissimi danesi sono rimasti "hobbysti" tutta la vita, su questo siamo d'accordissimo

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  13. Anch'io ne ho trovato uno molto bravo. Le sue pipe sono simmetriche, tecnicamente perfette e curate in ogni dettaglio: riscontro una pulizia delle linee davvero notevole e che raramente ritrovo anche nei lavori di artigiani affermati. Inoltre, in fumata la soddisfazione é totale, al livello di quella che mi donano pipe di artigiani affermati. Itsliani, s'intende.
    L'unica caratteristica che tradisce la sua giovinezza "artistica" é una ancor poco limitata fantasia nel proporre cosiddette "freehand".
    Ma, a parte questo, sono impressionato dai risultati raggiunti in un tempo relativamente breve.
    Ah, questo artigiano si chiama Carlo Volpe.
    Per le sue pipe spendo volentieri i miei soldi.
    l4z4rus

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    1. Ah bene. Questo può spiegare come mai le nostre valutazioni su questo tipo di cose siano agli antipodi :-)

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    2. Praestat habere acerbos inimicos, quam eos amicos, qui dulces videantur: illos verum saepe dicere, hos numquam.

      :-))))

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    3. Comunque -per chiarezza- Volpe non c'entra nulla. Non è a lui che pensavo (al massimo potrebbe entrarci il Volpe di due anni fa visto che ormai il momento del debutto è passato da un bel po')

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    4. Le MARKETTE de Lazaro sun coste' el BAN puverel, orca l'oca!

      Ciao,
      Tonin

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  14. In verità ancora non sono riuscito a cogliere se la tua critica è mossa più sulla mancata esperienza di questi giovani pipemakers oppure sulla scarsa congruità del loro prezzo di vendita. Sulla seconda concordo con molti, se sei uno scalpellino potrai vendere pochissime pipe, su questo non ci sono social network che tengano, sulla prima mi sorge una domanda: mi è venuto l'estro della pipa, voglio fare esperienza, voglio spazzar via trucioli, oliare macchinari, lucidare sgorbie e scalpelli, non pretendo remunerazioni,ma acquisire conoscenza, mi dite ad esempio in Campania dove posso trovare un artigiano "bravo" da cui imparare?
    A.G.

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    1. Provo a espromermi in modo più elementare.

      In qualunque campo di attività sano, prima si impara poi si viene autorizzati ad esercitare il mestiere. Lì sei sul mercato, e il punto di prezzo giusto o sbagliato sono affari tuoi.

      Vendere prima di saper fare sarebbe considerato dannoso per qualunque mestiere, corruttivo del suo prestigio e della sua dignità, e alla fine dannoso per tutto il sistema. Tassisti, gommisti, dentisti... hanno tutti il loro momento di passaggio.

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    2. Eccolo qui il nodo della questione! É un nodo ideologico... Posto che il paragone coi dentisti é fuori bersaglio, giacché la responsabilitá é diversa, quello voi tassisti e i gommisti non lo é. Sono finiti i tempi delle licenze, anche se permane qualche roccaforte corporativa e medievaleggiante: per entrare nel mercato dell'artigianato non occorre il permesso di nessuno! E ci mancherebbe altro... Lasciando da parte le professioni con riserva di legge, siamo in un libero mercato nel quale chiunque puó entrare assumendosi il rischio di impresa. Questo puó piacere o non piacere: a me piace e auspico una liberalizzazione diffusa in tutti i campi.ma, a parte questo, chi dovrebbe autorizzare ad esercitare?? Lo stato? I guru della pipa? O i vecchi dinosauri con le loro rendite di posizione?
      Il mercato é sovrano ormai, grazie al cielo...
      l4z4rus

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    3. Non è fuori bersaglio. E' un paragone, non una eguaglianza.
      Sono comunque convinto che quando vai dal gommista apprezzi che abbia fatto apprendistato di gommista e non ti metta ruote a caso. Quandi sali sul taxi apprezzi, o apprezzeresti, che esista un esame di conoscenza del codice stradale e della topografia cittadina. Invece nella pipa, a quanto dici, no. E' da incoraggiare il fenomeno per cui perfetti ignoranti incrementano l'ignoranza e l'entropia di altri ignoranti, che li applaudono sui forum, non avendo avuto altra educazione piparia se non i disgraziati forum in cui queste produzioni debordano tra l'entusiasmo generale.


      L'ideologia è, che io amerei che la cultura di questo mestiere (come di altri) fosse apprezzata. Altri no. E giustamente vi comprate (anche) pipe che corrispondono a questo vostro divertente impulso nichilista. Che io mi sforzo nel mio piccolo di combattere.

      Le "corporazioni" artigianali sono una cosa tutt'altro che malvagia. Nella Danimarca della pipa esistono. Da noi, purtroppo no. E il risultato è sulle pagine di facebook e dei forum, e nel valore percepito delle produzioni.

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    4. di solito sono contro le "corporazioni" le mezze seghe che non sanno e non vogliono apprendere un mestiere, un'arte o una professione

      f4nc4l4 4 m4m4t4

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    5. Shhh... Cuccia...

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  15. Mah. Io non capisco tutto questo metterci in mezzo l'ideologia.
    Antonio sta semplicemente dicendo, anzi ormai ribadendo fino alla nausea - e correggimi Antonio se sbaglio - che per fare un mestiere, un qualsiasi mestiere, bisogna averlo prima imparato, bisogna aver fallito, insomma, bisogna essere cresciuti.
    Così come non ci si sveglia la mattina e si è improvvisamente grandi falegnami, grandi pittori, grandi musicisti e scegliete voi qualsiasi altro mestiere che implichi la componente "talento", altrettanto non si è creatori di pipe straordinarie all'esordio.
    Che poi, il discorso del talento è assai relativo: il talento se non è messo in esercizio non serve proprio a niente.
    A me il ragionamento di Antonio sembra lineare e semplice, non capisco perché ci si metta di mezzo l'ideologia, le corporazioni (davvero i pipemakers in Italia sono una "corporazione"?), il libero mercato e quanto altro.

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  16. Chi decide che un pipemaker o un qualsiasi artigiano é pronto? Il signor maestro, i forum, tonibaruch o il mercato?? Chi decide che i prezzi sono equi? Il signor maestro, i forum, tonibaruch o il mercato??
    É questo il punto... Per quanto mi concerne, a me basta che il tassista abbia la patente... E, francamente, preferirei che le licenze non esistessero visto che sono solo un vergognoso residuato corporativo. Fortunatamente, le licenze per l'artigianato non esistono piú, almeno non nei paesi civili, e il mercato é sovrano.
    l4z4rus

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    1. Lo decideremo noi che lo vediamo all'opera. Però dobbiamo farlo, e dobbiamo farci sentire tanto più, quanto più l'accesso è aperto. E' un dovere civico.

      Perché vedi, Lazarus, io penso di essere liberale quanto e più di te. Solo che, più la società è aperta, più l'opinione pubblica deve essere reattiva. Per fare un'altra metafora. Io difendo il diritto dei nazisti dell'Illinois a portare in giro le loro squallide bandiere. Non voglio vietare nulla a nessuno, Ma perché questo funzioni, e rafforzi la democrazia invece di distruggerla, occorre che la "cultura della vergogna" funzioni, e che i nazisti dell'Illinois marcino tra due ali di folla che sghignazza e li spernacchia, come di fatto succede. E non tra gente che li coccola perché crede che il rispetto per tutto sia l'essenza del liberalismo.

      In sostanza, proprio perché l'accesso è aperto, e tutti possono fare tutto (a loro e altrui danno, se lo ritengono),

      1) invito gli esordienti intelligenti a seguire l'esempio di altri esordienti intelligenti del passato, che non si sono bruciati mettendo le loro prime pipe al prezzo di pipe vere. Ma prima di commerciare si sono sforzati di ascoltare e imparare.

      2) cerco di fomentare una "cultura della vergogna". Chi si sente infastidito e preso per il culo dall'aborto esordiente (o anche non esordiente) a 120 euro, lo dica. Fa un bene all'esordiente (se l'esordiente non è un fesso) e fa un bene al nostro hobby, che ha bisogno di un pubblico severo e NON di bocca buona, che faccia selezione.

      Non c'è nessun mercato senza conoscenza merceologica e senza vigilanza, c'è solo il paradiso di magliari e treccartisti. E la gente che il mercato dovrebbe farlo se la darà a gambe.

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    2. io

      4rif4nc4l44m4m4t4

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  17. Diciamola tutta e caviamoci il dente marcio: oltre un decennio di merd4-forums e ammennicoli vari è stato devastante. Non per la pipa, quella continuiamo a furmarla con piacere come facevamo prima e come faremo in futuro, ma per il cervello di molti.

    W gli "sciuparadiche"!!!


    K4L0S

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  18. Ormai è chiarissimo che non sai più cosa dire e sei un po' nel pallone, cercando di parare qualche colpo qua e là e cercando di sparare le ultime cartucce malandate. Non comprendo il motivo per cui stai rodendo per il successo di qualcuno. Forse perché ci avevi scommesso contro e al momento stai perdendo? Forse perché l'artigiano emergente non ti ha degnato di alcuna considerazione che invece ritenevi necessaria per distinguersi. Che magari dovesse prenderti ad esempio o punto di riferimento nel mondo della pipa? È questo il motivo di cotanta avversione? Che problema c'è? Caspita deve veramente non farti dormire la notte questa situazione se non perdi mai l'occasione per tacere ed evitare figure barbine. Però devo dire che con queste uscite, ogni volta regali momenti di Ilarità esclusivi. Adesso, per la prossima lettera divertente, bisogna solo attendere la "bastonata" che riceverai nel momento in cui l'artigiano pubblicherà qualcosa.
    Grazie mille per i momenti goliardici.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Estremizzare = sbagliare.
      Ok critiche, ok complimenti, ma mettere in croce qualcuno, solo perchè ha espresso un suo pensiero e si è messo in gioco, è una idiozia totale.
      Poi se per Antonio la Panel di Asteriu è la più bella del mondo non deve esserci un problema, anche perchè lo sarà per lui e per non so quanti altri, per me no per esempio.

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    3. E' anche vero che hai avuto le palle di dire una cosa scomoda.
      (Riferito sempre a K4L0S)

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    4. Simone, mi sa che hai fatto un po' di confusione.
      Non so chi sia K4l0S, ma non penso sia lo stesso "anonimo" che firma il commento in fondo.

      Ma io a leggere 'ste rosicate anonime mi faccio delle ghignate che non ti immagini. No problem. Tolgo giusto insulti e minacce. Sembra folle (e lo è) ma nel bel mondo della pipa internettara i cui sguazzano quelli che vogliono farti pagare la loro scuola, o fanno pipe come farebbero cucchiai di legno per la bancarella, c'è anche questo... Ma d'altra parte, senza certi elementi, non si spiegherebbe chi compri certa roba e chi partecipi a certi claques.

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    5. Credo di aver fatto un po' di confusione... :)
      Mi riferivo all'anonimo più in basso.

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  19. Antonio io concordo con te sul fatto che, come corollario di una societá aperta, sia necessaria una buona, anzi, ottima, educazione delle masse. La vediamo allo stesso modo in questo senso. Nondimeno, continuo a non comprendere per quale motivo un artigiano o aspirante tale non dovrebbe arrischiarsi a chiedere soldi e a buttarsi nella mischia del mercato... Forse hai poca fiducia nel livello culturale generale dei fumatori? Se cosí fosse, non hai torto visto che marchi anche rinomati mettono ormai sul mercato pipe scadenti campando sulle rendite di posizione. Insomma, tutti noi che investiamo tempo a discutere di questi argomenti lo facciamo, oltre che per mero diletto, anche per condividere quel briciolo di saggezza che crediamo di aver conseguito. Ma - mi ripeto - questo c'entra fino a un certo punto con la questione dei pipemaker emergenti, a mio modo di vedere: questi ultimi si faranno le ossa e avranno successo se avranno tenacia, talento e formazione adeguati, a prescindere dal fatto che facciano pagare o meno i propri aborti iniziali. Ti diró di piú: do volentieri qualche soldo al ragazzotto che si cimenta con la produzione di pipe, se mi é simpatico: é un modo per incoraggiarlo e sostenerlo nei suoi primi passi. D'altro canto, non risparmi le critiche né a lui, né alle Castello sghimbesce, né alle Dunhill disassate, quando le trovo...
    l4z4rus

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    1. Il perché è semplice (ma l'ho già spiegato). Perché fino a che non sai fare in modo affidabile quello che stai facendo, sei un apprendista. Un apprendista lavora per imparare, ed è autorizzato a fare tutti gli errori del mondo. Se cerca di monetizzare prima fa un danno a se stesso (interrompe la propria crescita, non sviluppa le sue potenzialità), e fa un danno al mercato mettendo in commercio prodotti substandard a prezzo di dumping. Così facendo, danneggia anche tutto il settore, inquinandolo.

      E' poco etico, ed è anche corruttivo. Ed è per questo che un artigiano che ha un bravo apprendista, prima di fargli mettere in vendita qualsiasi cosa (o anche solo prima di fargli fare qualsiasi cosa potenzialmente vendibile), lo addestra a difficiltà crescenti.

      Se questa educazione non è possibile, uno deve darsela da solo, come hanno fatto i giovani pipemaker bravi che abbiamo, e che mi sforzo di difendere dai monetizzatori precoci.

      Se non avessi fiducia nel fatto che esiste gente che capisce di pipe, e che a questo fenomeno malato a voglia di reagire, non scriverei queste righe.

      "qualche soldo al ragazzotto" è una misura che, come ho detto, mi sento di condividere. Piccoli prezzi da rimborso spese, per quasi-pipe di studio e di apprendistato.

      Pipette dilettantesche a 120 euro, da gente che dell'artigianato della pipa ha capito solo i listini prezzi di gente molto, ma molto, più brava e addestrata di loro, invece, no.

      Le pipe serie malriuscite sono un altro capitolo, di un'altra battaglia, che occorre combattere pure lei. Nello stesso modo. Una libera battaglia di idee in un mondo in cui si può mettere sul mercato tutto, subendone anche le conseguenze di comunicazione, di immagine e di P.R.

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    2. Non capisco piú tanto bene di cosa stiamo parlando... Che saranno mai un centinaio di euro, considerando che chi comincia ha da ammortizzare le "macchine" e la radica (che non puó certo acquistare alle condizioni vantaggiose di chi ne compra a sacchi)? Boh... Francamente, al di lá del puro discutere, io non vedo il problema: sará che non sono iscritto a Facebook e mi limito a frequentare Adfl, ma io non ho visto questa invasione di pipemaker allo sbaraglio... Forse non ho la misura della cosa... Non so. Fatto sta che ormai non credo ci sia altro da aggiungere, giacché la questione mi pare sia stata approfondita a sufficienza.
      Un saluto,
      l4z4rus

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    3. Io il problema lo vedo, e molto, anche su Adfl.

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    4. Scusa Antonio, ma non ho capito se sono pirla io o cosa... Mi fai i nomi delle persone cui ti riferisci? Anche in pvt di lá, cosí evitiamo di gettare benzina sul fuoco... Sul forum, che io sappia, ci sono solo Carlo e Antimo: entrambi mi paiono perfettamente in diritto di vendere i loro lavori, che poi possono piacere o non piacere. Da quanto ne so - ma, come dicevo - non ho Facebook, gli altri fabbricano per diletto. No?
      l4z4rus

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    5. Adfl non lo seguo più da un bel po' (quindi avrei dovuto scrivere "vedevo"), proprio perché da quelle parti era considerato reato essere meno che entusiasti delle "nuove proposte", o almeno così mi è parso in un paio di occasioni. E' una differenza di impostazione che viene fuori tutta da questa discussione. Tu hai questo approccio protettivo verso l'esordiente a prezzo pieno, io considero dannoso e diseducativo il fenomeno.

      Né Carlo né Antimo sono esordienti, da un pezzo. Oggi non so più cosa si muova su adfl. Vedo su facebook quel che appare e cerco di fare la mia piccola parte "critica" perché più esordienti di oggi assomiglino ai Penzo, ai Tendi, ai Gigliucci di ieri. Partano bene, crescano e si rafforzino senza preoccuparsi di far soldini con oggettisca in legno, monetizzino con responsabilità quando è il momento di farlo, e facciano tanta strada e siano in grado di vendere pipe a 1000 euro, prima o poi.

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    6. (differenza di impostazione legittimissima, inutile ribadirlo)

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  20. Una "lettera aperta" che sarebbe stato più dignitoso lasciare chiusa.
    Km su km di parole per un articolo totalmente inutile, cattivo e stupido.
    Forse certe persone dovrebbero scendere dal piedistallo una volta per tutte e togliersi dalla testa la totale convinzione che le loro panel di Asteriou non sono "le più belle del mondo".

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    1. Bello vedere un GURU che non sa piu quali pescetti andare a pigliare

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    2. La cosa fantastica di Antonio - e il perché lo seguo - è proprio perché è l'esatto opposto del guru, ovvero uno che mette a disposizione la sua esperienza guardandosi bene da avere l'atteggiamento da maestro.
      Del resto, uno è responsabile di quello che scrive, non delle cazzate che gli altri capiscono.

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  21. Ti dico, da quanto ne so tra gli utenti di Adfl sono Carlo e Antimo vendono e francamente lo spero, visto che gli altri attualmente attivi sono davvero agli inizi... Poi, possono pure vendere a prezzo pieno, ma spero per loro che non lo facciano...poi, come dici tu, é una questione di approccio: é vero che tendo a incoraggiare, ma di certo non faccio complimenti se non relativamente al grado di maturazione dell'aspirante pipemaker. Del tipo: "questa pipa é bella, considerando che é la terza che fai".... Alla fine forse, ci siamo capiti.
    l4z4rus

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  22. Suvvia non è colpa degli hobbisti!

    Sul tema qualcuno ha scritto più o meno quanto riportato qui:

    "Infatti, chi, come molti qui scriventi e coevi ha vissuto la mediastoria del forum pipico nostrano, si sarà reso conto della paurosa caduta cultural-andante e dalla pochezza -a livello meramente antanico- del forumista-attivista medio. Che non prematura, non stuzzica, perdinci!
    Non è con la formula cenette/pranzetti al sacco a base di porchetta, gara-di-mestofumo e/o squallido mercatino di volgar leveraggio falegnamico-inguadarbilie-annesso che si può ridestare il sopito -pour-parler- (ho vissuto a parigi da giovane) interesse per la pipa.
    Neggià miseramente riNpinguar le logore tasche dei sitari/pipari.
    Orbene, le diarree verbal-purulente degli MP e i super-ultra-arci-mega-esperti che da giovani ebbero a viver oltralpe, hanno impestato i forum più scadenti, mentre, parli del diavolo e ne-spunta-la-panza, ogniqualvolta la derivata alla prostaferesi inversa ti conduce su quell'ermetico.idilliaco.com forum a parlar di cose come 'i grulli fan con la propria oNbra'.
    Par che da quel porto-considerato-sicuro sia stato varato un iNportante vascello, ma come disse il ragionier parcheggi (esiste veramente): annoi c'inporta na' sega!
    Andando a forar, eqqì mi ripeto- gli abbozzi a xxgli.
    Non so, mi ri-ri-ripeto, nel dileggio del verbo sottratto al vezzo dell'antanicità più sfrenata, no so se sia la retta via.
    La polvere di radica, obnubila talvolta anche le anime più candide.
    Così accade che gli allineamenti sono un prodigio della complessa natura che converge nella logica geometrica, ed ecco che su altra pigwalk -passerella-, in presenza corpo massiccio non allineablile, durante un non raro eclissi di adipe, la collezione p/e 2015 , improntata sul pacchiotta style, prevede comodi abiti per ittarsi a mari.
    Al tutto infine -già-strabordante-di-grasso-ke-cola- aggiungasi gara costruttivo/stilystika (soprattutto stika) ke rende ragioNe a ki ce l'ha.


    HAT23

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  23. Complimenti per il blog!

    Gennaro Maria Diggennaro

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  24. Ringrazio toni che nel lanciare le bombe ci da la possibilita` di muovere quei pochi neuroni che utilizziamo.....lo ringrazio anche perche` le lancia nel suo blog mettendoci la faccia.....non ringrazio gli anonimi che non si firmano ingenerando confusione fra chi, come me, non conosce tutto quello di cui parlate e sopratutto non sa se le persone fanno osservazioni sulla base di convinzioni personali o per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.....firmate perche` vi prendete la responsabilita` di cio` che scrivete......io penso che le pipe che toni posta sul suo blog non siano le piu` belle del mondo ma ammiro lasua competenza e il suo stile nello scrivere di pipe.....sopratutto ammiro il suo coraggio mettendo nome e cognome......cari anonimi.....primo : parlate piu` chiaramente.....secondo : firmatevi.....e` inutile sottolineare che questa non e` una difesa a toni ( che sembra non ne abbia bisogno ) ma un inno alla buona educazione alla coerenza e alla trasparenza. Antonello Tallarico

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    1. Mi associo alle belle e pregne parole dell'amico Tallarico.

      Gianalbertomaria Guidobaldo

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  25. @Tonibaruch tu scrivi
    Io il problema lo vedo, e molto, anche su Adfl.


    Perchè spari sulla croce rossa?
    Ti accanisci su degli innocenti che non hanno colpe. Essi esprimono pareri (bello/brutto) che provengono dall'incontaminato mondo dell'idee primordiali dell'istinto allo stato puro posto all'inizio dell'abiogenesi in assenza totale di strutture e sovrastrutture.


    Il Magico Alverman

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  26. Caro magicoAlverman......non vale prendere in giro......non prendiamoci troppo sul serio perrche` si rischia di essere pesanti e di non far capire le nostre ragioni.....non siamo troppo mattacchioni perche` qualcuno che non capisce i sottili passaggi dei diversi ragionamenti (....io....) si possa sentire preso per i fondelli. Antonello Tallarico

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  27. mi sembra davvero che stiamo debordando negli insulti da forum degli invidiosi: invidiosi che non hanno letto i blog di Antonio dal primo giorno e forse non hanno visto e capito la bellezza di certo oggetti e li paragonano a certi orripilanti "freehands" che girano sui forum.
    Tanto per capirci: solo un invidioso non sa capire che la Panel di Asteriou è un capolavoro , così come lo è la 283 di Jack Howell o la 55 di Rad Davis ma anche di alcuni giovani davvero dotati. guardare la 55 di Volpe o alcune Panel di Penzo e sopratutto guardare, studiare e capire, come hanno fatto Volpe e Penzo, tutte le Dunhill le Comoy's le grandi vecchie Castello , le Savinelli d' annata e magari aver passato qualche tempo a vedere come lavorano gli umili ma grandi Gilli o Safferling
    Francesco

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  28. Prolisso e pomposamente assoluto come sempre il fantomatico Tonibaruch dopo mesi di silenzio dall'alto della sua impareggiabile sapienza si scaglia insensatamente contro i nuovi potenziale pipemakers travolgendoli con un delirio autocelebrativo nel quale, già sapendo ciò che loro faranno, naturalmente sbagliando, ma soprattutto ciò che avrebbero dovuto fare ma che mai faranno non avendone le capacità, li invita, udite udite!, all'umiltà ed alla modestia. Incredibile, impareggiabile, da quale pulpito! Tonibaruuuuuuch! ma chi c....aspita sei? Chi vuol far pipe è libero di farlo come, dove e nelle forme che vorrà chiedendo il prezzo che riterrà più opportuno; chi vuole comprarle sarà, di rimando, libero di farlo o di lasciarle in vetrina ,determinandone, o meno, il successo, come da sempre accade nel libero mercato per qualsiasi genere commerciale . Tutto il resto.......E' VANITA'

    Jacopo Castello

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    1. Una delle cose che mi fa più ridere nei forum di pipe è come i partigiani dell'idea (errata) che tutto sia sempre e solo una questione di gusto individuale, siano così violentemente allergici alle idee altrui.

      E' ovvio che tutti sono liberi di fare tutto. Se così non fosse questo post, che prova ad individuari alcuni liberi comportamenti dannosi per il sistema e imho autodistruttivi, non avrebbe nessuna ragione di esistere. Ma mi rendo conto che la logica, insieme alla capacità di discutere idee, nel solipsismo passivo-aggressivo da forum, sia spesso una grande dispersa.

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    2. Un'altra non risposta, un'altro soliloquio di chi prima se la fa e poi se la canta e che palesa come per tale Tonibaruch la pipa sia semplicemente un mezzo, al pari di un qualunque altro, per poter esprimere una vanità incommensurabile quanto incontenibile.
      TONIBARUCH MA CHI CA..SPIT..O SEI????

      Jacopo Castello

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    3. A me invece fanno più ridere quelli che vanno a commentare nei forum di cui non condividono le idee - per principio, si direbbe in questo caso - e poi parlano di legittimità delle diverse opinioni. Per principio, in questo caso. Deve essere una loro missione di vita che mi sfugge del tutto. Davvero, l'unica cosa che mi viene da dirgli è "la rete è abbastanza grande, puoi rivolgerti altrove".

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  29. Scusa Antonio, ma questo é un punto delicato: posto che esistono criteri validi in assoluto per definire una buona pipa (forature e simili), mi spieghi quali sarebbero i criteri per definire una bella pipa? Credo sia pacifico che il bello sia una categoria soggettiva... O vogliamo introdurre una tabella delle proporzioni e dei colori (per dire) per definire ció che é bello e ció che é brutto?
    Una pipa costruita di merda si puó oggettivamente riconoscere, anche se non sempre in foto, ma una pipa brutta? Se non si lascia al gusto personale questo giudizio che si fa? Ci si affida a opinion leader comr talvolta avviene in altri settori?
    l4z4rus

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    1. Il gusto personale è un criterio decisivo nello stabilire cosa comprarsi personalmente. Ma in qualunque campo dell'attività artistica e semi-artistica è abbastanza ovvio che il fatto che a qualcuno Teomondo Scrofalo piaccia più di Matisse NON significa che i due sono sullo stesso piano e che una scala di valori non esista.

      La bellezza è un criterio culturale, nella pipa come nella musica, nelle arti visive o in qualunque altra cosa. Esistono conflitti, subculture, correnti di pensiero e di giudizio, valutazioni in conflitto, evoluzioni del giudizio. Nulla è matematicamente certo e vale per tutto e per tutti senza incertezze, ma esistono anche scale di valori abbastanza definito per cui, indipendente dalla preferenza individuale di qualcuno, si può serenamente stabilire che Teomondo Scrofalo e Matisse non stanno, e non staranno mai, sullo stesso piano. Oggettivamente.

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  30. Ai tempi di Matisse non si sapeva che Matisse era Matisse.....forse e` questo che vuol dirti piu` di qualcuno......Antonello Tallarico

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    1. Matisse è stato un pittore di straordinario successo, critico ed economico, anche in vita.

      Io comunque non ho alcun problema nel fatto che "più di qualcuno" si compri Teomondo Scrofalo, magari allo stesso prezzo, se lo ama. Basta sapere che al mondo non tutto vale tutto uguale, perché c'è qualcuno a cui tutto può piacere.

      Non è così, in nessun campo dall'attività umana.

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    2. Si.....ma lascia che Teomondo Scrofalo abbia il suo quarto d`ora.....tu hai detto chiaramente che non e` giusto pagare un novellino tanto quanto uno che fa da tanto questo.....in qualche modo hai assolutamente ragione per me.....ma lascia che qualcuno apprezzi il novellino.....se ha stoffa continuera`......ci sono stati tanti come Matisse che non sono stati famosi come lui se non dopo morti.....ora.....non auguro a Teomondo la morte per diventare famoso.....l`hai detto in maniera lapidaria che affoghera`.....metti che diventa campione del mondo...? Tu vuoi bene al mondo piparo.....si vede.....ma altri lo apprezzano tanto quanto te.....provi a mettere in guardia dai facili entusiasmi premiando chi sgobba per fare un prodotto degno di questo nome.....lascia che altri possano sbagliare.....ammesso che sbaglino.....sei un fautore della qualita`.....eppure ti e` capitato di aquistare una pipa di ginepro fatta da uno considerato bravo che era una fregatura.....l`hai detto.....mettendo in guardia chi voleva fare lo stesso......ora hai fatto lo stessa cosa.....hai provato a mettere in guardia... qualcuno ha capito.....qualcuno no......Antonello

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    3. Al caro Jacopo Castello che non si nasconde dietro l`anonimato e si dimostra cazzuto e mi piace per questo.....vorrei dirgli chr toni baruch e` uno che conosce le pipe e le apprezza e che quando scrive non dice proprio sciocchezze e presumo che se qui scrivi qui hai anche letto non solo l`ultimo post.....io ho grande rispetto per la competenza in generale e toni dimostra di averla.....i gusti sono opinabili.....ma la competenza o c`e` o non c`e`.....rispondimi sinceramente.....questa competenza la riconosci o no ?

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    4. Antonello, mai detto che non si deve "apprezzare il novellino".

      Bisogna però sapere che è un campo vasto, non ancora selezionato, in cui c'è quindi, per ovvie ragioni statistiche, molto poco di buono. Su 1000 uno arriverà da qualche parte (esagerando un po'). Ci si va coi piedi di piombo, cercando di annusare dove c'è carattere e talento. I due test che ho proposto al "novellino" per giudicare se stesso, secondo me sono altrettanto validi dal punto di vista del compratore per tentare una valutazione in prospettiva del frutto ancora acerbo che ha davanti.

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    5. Quando ti trovi davanti un "novellino" che copia i listini degli artigiani arrivati, hai davanti uno che non ha capito nulla di quanto deve ancora imparare del suo lavoro. Che non ha rispetto per il suo mestiere, quindi. E questo non è assolutamente un buon segno. Personalmente, mi basta per tirargli una bella barra nera sopra.

      I buoni nomi che abbiamo fatto, e che oggi fanno pipe che a me interessano (per dirne alcuni, a livelli molto diversi, gigliucci, penzo, tendi o tra i freschissimi e ancora verdissimi, azzinnari) hanno tutti cominciato pian piano, adeguando i loro prezzi man mano che erano più sicuri del loro mestiere, rispettandolo.

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    6. Io ho capito.....almeno spero.....quello che intendevi dire....ma sembra che qualcuno non abbia fatto altrettando appellandosi al
      sentirsi liberi.....hai toccato un argomento che sembra molto sentito ( visto il numero di commenti ) e hai fatto bene.....io penso che il tuo scopo sia di far pensare le persone e ci sei riuscito e sono sicuro che anche quelli manifestamente contro il tuo pensare abbiano fatto nel profondo considerazioni analoghe alle tue....forse non e` corretto farsi pagare una pipa tanto quanto la fa pagare chi in questo lavoro ha messo sudore preoccupazione e chissa` cos`altro....e` lapalissiano.....ma per difendere una posizione indifendibile si scaglia contro di te accusandoti di essere solone.....io penso che per te la pipa non sia un business da cui tu ricavi profitto e per questo ti ammiro ma solo un appassionato che si spende in prima persona......non hai bisogno certo del mio incoraggiamento ne che ti traduca....sei chiaro e cristallino....poi ognuno si fa le pipe sue ma ben vengano cento toni baruch a smuovere questo mondo con lo spirito di lasciarlo meglio di come l`hanno trovato. Antonello

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  31. Caro Tonibaruch,
    ogni volta che ho fantasticato di essere un artigiano, sono arrivato alla conclusione che terrei tutte le mie creazioni per me ; questa affermazione può sembrare un'iperbole ma credo che noi non possiamo pretendere da un artigiano la nostra stessa passione, in quanto, in questo caso, il suo percorso sarebbe stato diverso: un appassionato collezionista e fumatore, il quale, solo in secondo momento, diventerebbe un artigiano hobbista.
    Andrea

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  32. Carissimo Anonimo che me lo chiedi, difficile parlare di competenza in maniera assoluta quando la stessa si va inevitabilmente ad intrecciare con gusti personali come accade nel mondo piparo. Certo, magari sapere come caricare una pipa, saperla pulire e conservare; conoscerne le tecniche di accensione e di tiraggio. Certo, magari saper trattare i vari tipi di tabacco a seconda dei loro formati mantenendoli al giusto grado di umidità; riconoscerne la tipologia ed il trattamento dall'odore tipico unitamente al colore. Certo, questione di esperienza e volontà di imparare; un po' come in tutte le cose. Tornando alla fattispecie in esame è indubbio che, come tu affermi "tonibaruch è uno che le pipe le conosce" visto che ne possiede una quantità indefinita al pari degli oltre 10kg di tabacco inutilizzato! E con questo? Adesso poi, dopo aver per anni decantato le doti delle proprie pipe comprate con impareggiabile fiuto in lungo ed in largo ai prezzi più svariati, preso da delirio di onnipotenza, si scaglia con una folle un'invettiva contro gli aspiranti artigiani che osano esporre prezzi palesemente, a suo insindacabile giudizio, assolutamente esosi! Giammai acquisterò prodotti del tale e che nessun'altro si azzardi a farlo! Penosamente ridicolo! Continua pure ad acquistare cosa cavolo ti pare e lascia gli altri liberi di fare lo stesso. Se l'aspirante artigiano non è in grado di ben amministrarsi ben venga la sua dipartita1. Oltremodo inconsistente, quando, chiamato, con osservazione chiare e dirette,ad argomentare , si rifugia in fumose considerazioni pseudo-filosofiche od in versacci di scherno che ne denotano la maleducata presunzione. Ergo, come ho già avuto modo di scrivere, ciò che traspare più di ogni altra cosa, nel fantomatico Tonibaruch, non so se per natura o per trascorsi adolescenziali, è "una vanità incommensurabile quanto incontenibile."

    Cordiali saluti Jacopo Castello

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  33. Caro Jacopo, mi sono firmato Antonello.....se avessi letto tuto......ora.....di cosa stiamo parlando ? Dell` ego smisurato di tonibaruch piuttosto che della sua competenza o del fatto che uno che si affaccia al mondo del lavoro.....non importa quale.....possa chiedere tanto quanto uno quel lavoro lo fa da tanto tempo......io non so che lavoro tu faccia......ma ti prego ....fermati un attimino e prova ad ascoltarmi.....anzi leggermi.....io faccio l`artigiano.....niente rendite di posizione.....diciamo cheme la cavicchio.....con le mani.....purtroppo non sono bravo a vendermi e mi capita di vedere qualcuno meno capace di me con le mani ma piu` capace di me per altro che spunta prezzi piu` alti dei miei.....chiaramente e` un suo merito e una mia insufficenza.....ma ti chiedo se e civicamente umanamente giusto.....poi senza ombra di dubbio il mercato e sovrano e quello che io presuntuosamente giudico meno bravo di me in relta` e` piu bravo.....sopratutto perche` il cliente non capisce tre quarti di quello che faccio ( restauro mobili).....e lo dico....ma lui guarda il fuori.....non gli interessa il piu` delle volte il dentro ( dove io mi spendo di piu....) e spesso non dico neanche quello che faccio.....un po mi sono arreso.....io comprendo il discorso di toni perche li tocco con mano.....poi a sentire quante pipe ha e quanti equali tabacchi ha......vorrei averli pure io......cerca di portare la tua attenzione alla centralita` del discorso con onesta`.....intellettuale.....e fammi passare la parolona.....via......cordiali saluti a te......e a toni che ci ospita.....Antonello

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  34. Preso da un delirio di onnipotenza aggiungo che ho cominciato a fare pipe e il mio desiderio e` venderle.....visto che ikea impazza e i mobili antichi un po meno.....ma quando leggevo cio` che toni diceva delle pipe mi rendevo conto di quanto sia difficile farla la pipa e quanti particolari sono importanti.....se non ci fosse toni che mi ha fatto pensare .....chissa` forse anche tu caro Jacopo avresti una mia pipa e forse ti saresti pentito di averla comprata ......perche` la pipa non e` solo il fuori ma anche e sopratutto il dentro.....adesso non parlo piu` perche` mi sa che sono diventato noioso.Antonello

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  35. Caro amico ricordati che sbagliado s'impara. La perseveranza, lo studio, la voglia di apprendere con umiltà confrontandosi senza timori con gli altri vengono sempre premiati. Continua a lavorare con fiducia, sii positivo, ascolta, sempre in modo critico e mai passivo, tutte le campane cercando di estrapolare da ognuno ciò che servirà a far trasparire te stesso in ciò' che realizzerai. In bocca al Lupo!!!

    JacoCaste

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  36. Ringrazio tutti per i commenti. Sia chi è stato d'accordo con me, sia chi ha presentato civilmente idee del tutto diverse. Ringrazio anche i polemisti più incazzosi. Non mi crea nessun problema discutere anche animatamente e una delle speranze di questo post era quantomeno accendere un dibattito sul fenomeno, cosa che mi pare sia avvenuta.

    Prendo come un atto di interesse critico il fatto che qualcuno che ha poca simpatia per me si dia la pena di leggere e commentare. Gli insulti finiscono automaticamente nello spam, perlopiù. Se passano il filtro li cancello senza grandi problemi. Internet è fatta così, e non me ne cruccio.

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  37. Tutto molto interessante, però ora ci dovresti fare il favore di fare uno dei tuoi entusiasmanti post dove descrivi le pipe.
    grazie e saluti.
    g

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  38. ma state parlando di pipe?
    1 ciocco di legno
    3 fori
    1 pezzo di plastica
    abilità tecniche necessarie: saper forare dritto, saper intagliare la plastica, saper lucidare, saper copiare.
    Per il resto conta solo la MANO e la mano o ce l'hai o non ce l'hai. Un grattaradiche potrà migliorare sputando sangue ma sempre grattaradiche rimane anche se va a Bottega per 20 anni, uno che ha la MANO ce l'ha e basta e prima o poi la mano esce.
    E poi basta paragonare pipaioli a pittori o musicisti il confronto non ci sta proprio.
    Giorgio

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    1. Beh, per amor di verità, i fori sarebbero 7...

      OdG

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    2. Possibile.....dopotutto non faccio pipe
      Giorgio

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    3. E si vede anche da "ciocco di legno" (che è di radica) e "pezzo di plastica" (che è di ebanite/metacrilato ed altri materiali).
      Mi domando: con questa conoscenza approfondita del mondo pipico, cosa ci stai a fare qui?
      È come andare su un forum di astronomi e dire che i pianeti sono "palle che girano".
      Uno di quei lampanti casi in cui tacere avrebbe evitato una figura da cioccolataio.

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  39. Caro Giorgio ,sei sicuro che serva solo questo?.... beh allora vado a suicidarmi perche` pensavo servisse qualcosa di piu`.....Antonello

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  40. La cosa più affascinante di tutta questa discussione è che dimostra, ahimè, come siano sempre quelli che si fanno scudo di libertà di pensiero e gusti personali - anonimamente, s'intende - che sono meno tolleranti verso il pensiero degli altri.
    E si continua a pensare che un blog personale sia una cosa democratica quando, invece, è giustamente solo il proprietario a decidere cosa scrivere e si debba leggere degli altri. Se non piace, la rete è sufficientemente grande per andarsene altrove. Insomma, non si va a casa degli altri, gli si dice che il divano del salotto è una porcata, che la tinteggiatura della cucina è oscena e via dicendo e piccarsi se poi si viene cacciati via.
    Gestisco un paio di blog e ho un'idea abbastanza chiara del dramma rappresentato dai commenti. Uno lo fa per dare la possibilità di confrontarsi, è una gentile concessione della quale si approfittano coloro che si limitano a giudicare le persone. Tu, Toni, hai una pazienza che ti invidio sinceramente.

    Quanto al resto, mi permetto Toni di chiederti un contatto privato - se c'è da qualche parte in giro perdonami, non l'ho visto - perchè avrei una domanda da farti su una pipa che ho visto in un tuo articolo. Non vorrei che fartela qui potesse scatenare un altro flame da centinaia di commenti.

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    1. Sì c'è in giro. Ma mi trovi su facebook: "antonio pintér". Mandami un pvt lì.

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    2. Comunque chi mi conosce un po' sa che la pazienza non è proprio una delle mie virtù principale. Ma ho passato un bel po' di anni su usenet & co. e alle zuffette internettiane sono diventato insensibile. Apro ai commenti perché mi fa piacere leggere anche note critiche e delle volte ho corretto qualche post nel quale ero incorso in errori. Per gli attacchi più personalistici, quello che vola qui, tutto sommato, sono fiorellini, anche considerando che il post era volutamente un po' provocatorio. Non ho dovuto cancellare ancora nulla, sono positivamente sorpreso.

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  41. Vorrei ricordare al blogghista che mi ospita che la FIAT Duna è stata venduta in centinaia di migliaia di esemplari. Non è bello ciò che è bello, ma che bello che bello che bello!
    Il forumista opinionista ha sempre ragione.

    Lavvocato

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    1. Anche Teomondo Scrofalo con ogni probabilità ha venduto più quadri di Matisse.

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    2. La Duna è uno dei più grossi fallimenti commerciali della Fiat, altro che "centinaia di migliaia di esemplari".
      Ne avevano vendute appena 13000 fino al 1991.
      Il forumista opinionista non ha ragione neanche per niente.

      https://imodellidimenticati.wordpress.com/2014/12/01/fiat-duna-fu-unauto-sbagliata-e-secondo-tanti-la-peggiore-della-fiat-oggi-e-nel-listino-aci-storico/

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    3. L'esempio non era dei più azzeccati, ma è pur vero che ci sono cose orribilissime che vendono tanto. Succede in mille campi, ogni giorno. Ciò non le rende belle.

      Il successo commerciale è un criterio importante. Ma è un criterio diverso dal valore estetico o artistico o storico.

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    4. Io trovo assurdo che si faccia una discussione del genere. È evidente anche ad un bambino che il valore estetico o artistico di una qualsiasi cosa non abbia necessariamente a che vedere con il suo successo estetico o commerciale. Altrimenti Gigi D'Alessio e Laura Pausini sarebbero i più grandi musicisti della storia italiana. E lo dico con tutto il rispetto per chi li ascolta ma, obiettivamente, non sono Fabrizio De Andrè o Piero Ciampi.
      L'intelligenza sta nel saper separare le cose. Voglio dire, è perfettamente legittimo farsi piacere Gigi D'Alessio, ma dire che è meglio di De Andrè solo perché "i gusti sono gusti" e pura assenza di intelligenza.
      Io, ad esempio, se vedo un film con Tomas Milian mi ammazzo sempre dalle risate ma non mi azzarderei di dire che è cinema superiore a quello di Woody Allen.

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  42. Mah... Per come la vedo io, ognuno la pensa a suo modo e ciascuno ha il diritto di esprimersi. Io la vedo diversamente da te, Antonio, anche in merito a questioni estetiche che sarebbero davvero troppo lunghe da trattare qui... Per quanto concerne gli idiori, beh, "mentre le scimmie urlano sugli alberi, il saggio cammina sulla terra" (Lao Tsu).
    l4z4rus

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    1. La libertà di espressione è un diritto umano fondamentale. Ma commentare un blog no. Lo si fa nei limiti in cui il "padrone di casa" decide lo si possa fare, perché quello è lo spazio insindacabile della *sua* libertà di espressione, come sottolinea giustamente eseveroni. Nel mio caso, da curioso e da libertario, lascio spazio a tutto, talvolta divertendomi parecchio grazie a quello che leggo. Escludo solo spam, insulti e minacce.

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    2. Soprattutto, a me da bambino hanno insegnato che se una cosa non ti piace, non ti interessa, o peggio ti infastidisce semplicemente non te ne curi e ti rivolgi altrove.
      Si fa un gran parlare di gusti ma qui la regola non si applica visto che è pieno di gente che alza i toni perché non gli piace quello che dici, Toni. :)

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    3. In queste situazioni mi piace sempre citare Churchill:

      "Everyone is in favor of free speech. Hardly a day passes without its being extolled, but some people's idea of it is that they are free to say what they like, but if anyone else says anything back, that is an outrage."

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    4. liberta' di espressione valore costituzionale non significa che le opinioni abbiano tutte lo stesso valore - opinione esperto vale piu' di quella di neofita in tutti i campi cosi' anche in quello della pipa - quelli che non accettano questo sono di solito stessi che insultano (in modo stupidamente goffo!) - ma fa parte della violenza di internet difficile da eliminare -

      fumate sereni

      s3T3p10 t1r0Np04rkL0

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    5. Sono d'accordo. Infatti in questo articolo Toni fa differenza tra esperti artigiani e neofiti cialtroni.

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  43. Io vorrei chiedere a toni di lasciare il suo blog cosi` come e`....anche correndo il rischio dei commenti che non piacciono.....ho trovato piu` interessante, piu` divertente ,piu` stimolante questo post piuttosto che altri in cui tu affermavi una cosa e i commenti erano tutti entusiasticamente dalla tua parte.....secondo me tu ti diverti molto di piu` nel contraddittorio....ora...io non sono un fine dicitore e spesso mi perdo dietro i tuoi spesso articolati interventi....ma li trovo interessanti e capaci di farmi muovere i neuroni...( uno per la verita`).... ti prego ....non blindare il tuo blog.....perderesti me come attento e appassionato tifoso....( che puo` essere una piacevole perdita...) ma anche chi afferma cose diametralmente opposte a quelle che affermi tu....perderemmo la capacita di confrontarci su un argomento che per quanto futile e banale ci sta a cuore.... rinnovo i ringraziamenti perche`: primo ci sei e scrivi, secondo perche` dai la possibilita` a chi non la pensa come te di poterlo affermare ,terzo perche` dalle foto mi sembri un gran simpaticone......Anto`.....di papi che pontificano ce ne stanno pure troppo.....tu che non appartieni alla categoria.....non cambiare.....Antonello Tallarico

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    1. Ma guarda che io non ho (quasi) mai cancellato nulla, salvo cose particolarissime. E non ho nessuna intenzione di cambiare

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  44. Caro Tonibaruch,
    la mia personale esperienza con i pochi artigiani esordienti incontrati è stata piuttosto positiva, in linea di massima non mi sembravano persone desiderose di bruciare le tappe o avide di lauti profitti ; mi riferisco ad un passato recente, quindi potrei cambiare idea sulla scorta di nuove esperienze.
    Cambierò difficilmente idea, invece, su l’aspetto più sgradevole del mondo della pipa, ossia la spocchia e l’arroganza della maggior parte dei negozianti di categoria elevata, questi sì meriterebbero una feroce reprimenda! Io fumo la pipa da 21 anni e ho acquistato pipe in quasi tutti i negozi di “lusso”, trovando i proprietari scortesi ed indisponenti, a volte addirittura odiosi; parecchie volte ho cercato di comprendere insieme ad amici, i quali avevano avuto esperienze simili alle mie, il motivo per il quale nell’ambiente della pipa il negoziante di alto livello sia così spesso una persona sgradevole, ovviamente, non arrivando ad alcuna spiegazione valida.
    Mi piacerebbe sapere la tua opinione in merito.
    Andrea

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    1. Divertente, come chiunque abbia allergia a diverse sgradevolezze. Io sono cliente anche abbastanza affezionato di negozi che altri trovano indisponenti e sinceramente non ricordo di aver mai provato fastidio anche in posti conosciuti come insopportabili. Forse ormai mi conoscono per cui non mi usano il trattamento "chi è questo pezzente e cosa vuole da noi", anche se arrivo in tenuta da scappato di casa. Forse è il fatto che i mercanti mi fanno sempre simpatia.

      E comunque non ho antipatia per gli esordienti. Assolutamente. So solo (e questo è un semplice dato statistico) che di molti che cominciano, pochi arriveranno in fondo. E ho cercato di motivare a mio modo chi ha il carattere necessario.

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    2. Non ritengo che tu provi antipatia per gli artigiani esordienti e vari punti della tua analisi sono ampiamente condivisibili ; ho voluto esporre la mia esperienza personale, la quale è sempre stata positiva quando ho incontrato degli artigiani, neofiti o affermati che fossero, e quasi sempre negativa quando mi sono recato in negozi di elevata categoria ; comunque proverei sicuramente meno disprezzo per un esordiente presuntuoso che per un beneficato dalla fortuna, il quale ha ereditato un negozio in una posizione centrale e lussuosa di una grande città.

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    3. Sì, comunque è vero, conoscere artigiani, più o meno bravi, più o meno appassionati, è quasi sempre un'esperienza piacevolissima.

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  45. "Nessuno scrittore è andato lontano spendendo più soldi in penne che in libri"

    Che pensiero meraviglioso.

    A.

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  46. Nei miei 21 anni di pipa ho conosciuto valentissimi artigiani, i quali non sapevano neanche dell’esistenza delle English mixtures e ho conosciuto negozianti svizzeri, espertissimi di tabacchi, i quali non erano in grado di distinguere una bull dog da una Oom Paul; io ho “dilapidato” un piccolo capitale per le acquistare le mie pipe, ho percorso moltissimi chilometri per trovare alcuni tabacchi, ho speso infinite ore a leggere libri, riviste, italiane e straniere, ed ogni tipo di pubblicazione sulla pipa…non posso pretendere una passione simile alla mia dalle persone le quali lavorano nel modo della pipa, questa consapevolezza determina un rapporto meno sbilanciato tra me e loro.
    Andrea

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  47. Post interessante, che mi trova sostanzialmente d'accordo.
    Lasciando da parte considerazioni etiche che mi sorgerebbero spontanee, mi sembra che un punto focale della questione stia nella confusione che si crea quando si mescolano e si mettono sullo stesso piano manufatti che nascono e sono il frutto di conoscenza e riferimenti "culturali" (esageriamo) consolidati, con altri, frutto (nella migliore delle ipotesi) di impeto dettato più o meno esclusivamente dalla passione. A mio parere, il rischio (più che concreto) sta nella "corruzione" generalizzata del gusto, nell'abbattimento dei riferimenti "culturali" (daje) che consentirebbero di distinguere chi è capace e chi no. Per questo Toni ha ragione quando parla della forza distruttiva che porta con sè l'annullamento dell'apprendistato. Tengo a precisare che non sono pregiudizialmente contro le nuove tendenze. Al contrario.
    Ma, tanto per chiarire di cosa stiamo parlando, sconfinando in ambiti diversi, quando jackie mclean o cecil taylor iniziarono a sperimentare sulle nuove forme e modalità del free, si erano già fatti un mazzo tanto su quello che era venuto prima.
    Infine, troppo facile dire "il mercato deciderà": davvero siamo tutti così ingenui da pensare che il "mercato", da tanti vagheggiato come il totem della libertà, sia scevro da qualunque forma di "controllo"? Ma suvvia..... davvero pensiamo che shakerare nomi e marchi del passato o del presente come barling, dunhill, castello, eltang, becker, savinelli, etc., con le nuove leve dell'artigianato nostrano, celando surrettiziamente le differenze (a volte abissali) che vi corrono, sia un esercizio fine a sè stesso? Se è davvero così, allora l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto......e qui mi taccio.
    Duccio

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  48. Salve, interessante questa discussione, che va secondo me oltre il mondo della pipa(sono solo un fumatore e occasionale compratore) come ogni cosa o argomento specifico si porta poi tutto al generale, alle frustrazioni alle convinzioni, alla politica, bene, stimolante, ho apprezzato le due visioni, che sono quelle che universalmente si fronteggiano IN TUTTI I CAMPI, chi crea "enclavi" "corporazioni" ( sono sempre esistite e rappresentano il potere) e vuole imporre una "certificazione" a chiunque, e chi combatte cio', cioe' chi non vuole ettichettarsi, o non vuole pagare il "pizzo" ai "certificatori" e cioe' "ordini" ed cd enti "certificatori" da una parte ha ragione chi dice che in una societa' liberale( quella Italiana non lo e' mettiamocelo in testa..e' veterosovietica, statalista ed in mano in ogni campo ai "burocrati certificatori" statali o parastatali) vince il mercato, ma dall'altra il consumatore vuole un minimo di certezze prima di spendere i suoi soldi, ed e' chiaro che il mercato crea nel tempo i "blasoni" e l'immagine di qualita' i Peterson, Stanwell, Dunill, Castello, Savinelli..hanno investito per lustri, fino a diventare "la pipa" non e' la bravura o il colpo di "classe" che fa la qualita' ma la onesta qualita' costante, perpetua, ripetuta, sai che e' quella, e' certamente quella, se sei un "centometrista" e fai al massimo 9, 9 sai che li puoi fare una volta, rischiando, devi fare sempre i 10, i 10 e 05, standard, non strafare, standardizza la qualita' impara la tecnica e fai bene quello..sempre, costante, nel commercio funziona cosi, la mercedes non ha mai straftto, e' famosa per la robustezza( o era) ha migliorato continuamente quello che sapeva fare..non ha fatto innovazione a "cazzo"...questo e' quello che i giovani devono fare per il mercato..

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  49. Ho ripreso a fumare la pipa da poco, cercato notizia sul web, arrivato qui.
    Questo post è riassuntivo della cultura che viviamo. Non mi riferisco alla pipa, ma al gregge. Una persona dice una cosa che non piace. Viene attaccato. Le sue parole vengono distorte. C'è un tentativo di manipolazione linguistica. Sembra brutto e fuori luogo quello che dico, ma a legger bene questo articolo (di buon senso, con una visione legittima e altrettanto legittimamente confutabile) molte delle repliche, vien fuori l'italia dal 1993 a oggi.

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  50. Concordo con il senso della lettera sia nello specifico che in generale, credo però che sia anche importante avere i riconoscimenti, se ve ne sono, quando è necessario e in questo fortuna e incontri/frequentazioni giuste fanno la differenza.
    Domando da neofita : chi o cosa stabilisce che un pipemaker non è più neofita ma è un artigiano?

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  51. Non mi interessa nulla ,le sue pipe mi piacciono e me ne compero una .

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  52. Assolutamente condivisibile il pensiero di Toni, come lo è anche quello di L4z4rus. Chi decide quel limite tra un neofita ed un artigiano vero con gli attributi? Talento certo, esperienza certo, ma soprattutto umiltà, abnegazione, voglia di imparare, studiare i classici. Poi abbiamo discorsi tecnici come invecchiamento della radica e dunque da non sottovalutare. Mi vengono in mente Bill Ashton Taylor: entrato come teaboy in Dunhill e messosi in proprio a 34/35 anni ed un ragazzetto come Penzo che a 26 anni vende pipe già a oltre 200 euro. Certo il corporativismo ha prodotto guasti e il mercato libero deve esserci è un errore storico per giunta, il non riconoscerlo. Tuttavia ci vuole una consapevolezza ed una educazione alla democrazia del mercato libero altrimenti si droga un mercato già asfittico e ciò non giova a nessuno e mostra solo miopia. Io sono assolutamente libero di poter comprare uno schifo di pipa ma devo essere conscio di comprare tale obbrobrio. Capire che è una pipa sbagliata ma la prendo perché mi piace così e non andrò in giro a dire che è un capolavoro e che gli altri artigiani seri che vendono pipe al doppio sono disonesti. Conoscere e sapere con umiltà. Il resto è fuffa, aria fritta.

    Massimo
    Aka DuncanMcGnuls

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  53. Tonibaruch:

    Innanzitutto, ti voglio ringraziare della possibilità che tu dai di commentare i tuoi scritti anche come utente anonimo. Mi è capitato più volte di volermi esprimere in situazioni simili ma, non essendo utente di Facebook o altri "social", non ho potuto farlo.

    Riguardo il tuo articolo, mi schiero fra i suoi detrattori, e lo faccio su due piani. Il primo è quello della forma che ha ben la sua importanza, con buona pace del semplicistico motto "l'importante è il contenuto". Non capisco la ragione di tanta veemenza, tanto nell'articolo stesso, quanto nelle tue repliche successive. Parli di frustate, di sputare sangue, di spezzare il cannello della pipa di tuo nipote; tutto in senso figurato, per carità, ma l'impressione generale è piuttosto sgradevole, ad ogni modo; sia ai miei occhi, sia, suppongo, agli occhi di altri lettori. Esposti con meno barbarie, alcuni punti che esprimi si potrebbero condividere, ma a leggere quelle parole, vien voglia solo di voltarsi dall'altra parte rigettando in blocco tutto ciò che esprimi, senza pensarci due volte.

    Sul contenuto ho diverse perplessità. Non capisco, per esempio, in virtù di che cosa, dal giorno in cui uno inizia a vendere le sue pipe ad un prezzo superiore ad un mero rimborso materiali, costui smetta di imparare e si precluda la possibilità di migliorare. Certo, come tu dici, se i prezzi delle prime produzioni sono esosi rispetto alla qualità della pipa, può essere che quel piparo si guasti la reputazione; a questo voglio ben credere. Ma allora, potresti limitarti a consigliare all'esordiente di iniziare con prezzi moderati, proprio per poter giocare la carta del prezzo più alto se e quando la sua produzione sarà di livello superiore. Invece, sembra che tu ne faccia una questione morale, di mancanza di rispetto per gli artigiani affermati. Ma perché un artigiano affermato dovrebbe essere offeso dai prezzi esosi del principiante? Se il cliente se ne intende, preferirà il prodotto buono e non si soffermerà su quello mediocre ed esoso; se invece non se ne intende, allora la pipa bella con lui sarebbe finita in pessime mani, ed è meglio venderla a chi la sa apprezzare.

    Tu deplori un'alluvione di pipacce amatoriali mediata da internet, ma secondo me le pipe artigianali economiche hanno una sacrosanta nicchia di mercato (ma, se sono economiche nella qualità, lo siano anche nel prezzo: e qui ti do ragione). Il canale informatico, a mio parere, lungi dal rovinare il mondo della pipa, aggiunge un tipo di prodotto che non potrebbe emergere in altri modi e, senza nulla togliere all'esistente, dà a quel mondo, per sua natura chiuso e settoriale, un po' di brio. Poniamo che un acquirente voglia una pipa unica, fatta a mano, che nessun altro possiede, ma che al tempo stesso egli trovi ingiustificabile spendere centinaia (se non migliaia) di euro per l'artigianato d'eccellenza. La produzione di un esordiente ad un centinaio di euro, puché sia fumabile e non abbia gravi pecche tecniche, non è forse un felice incontro tra domanda e offerta?

    Stefano

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  54. Da semplice fumatore di pipa quale sono, resto un po' perplesso: dal post traspare il pregiudizio per cui un esordiente debba essere necessariamente un mediocre senza scuola e senza il "sacro fuoco". Suggerisco allora - e molto umilmente - rititolarlo "Lettera a un velleitario pagnottaro". Oppure, scrivere un analogo post agli esordienti talentuosi. Semplicemente per par condicio e per amor di verità.
    Gianluca

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  55. Il senso della misura, umiltà fusa al talento... virtù che oggi vedo in chi continua la tradizione inglese a firma Ashton. Una pebble grain XX si colloca anche nel range €210-220...

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