giovedì 20 novembre 2014

Fresca Fresca


25 settembre 2014. La originale Azzipanel di Antonio Azzinnari si unisce alla scuderia delle mie pipe.
E' nata la panel brucianaso.


Quando mio padre guardava il disegno di qualche illustratore che secondo lui avrebbe fatto meglio a fare altro, gli si disegnava una piega di disappunto sulla bocca, sfregava i pollici contro gli indici e diceva: "è sudato... si sente la fatica..."
Ai tempi in cui i layout si facevano ancora col pennarello, in agenzia, cercavamo sempre quei pochi, bravi visualizer che erano capaci di disegnare uno storyboard o un bozzetto di getto, con facilità. Volevamo un layout "fresco". E glielo raccomandavamo: "mi raccomando, fallo fresco".
Non è che tutti quei ragazzi che si davano da fare col Pantone, cercando di raccontare visiviamente le nostre storielle di tonni, auto e acque minerali, fossero dei novelli michelangioli. Alcuni erano fumettisti che non avevano sfondato, altri illustratori che arrotondavano, qualcuno faceva anche il pittore (già questo termine non andava più di moda, ma a me piaceva contrariarli continuando a chiamarli così). Erano artigiani. Ma anche in un campo minore, senza bisogno di arrivare alle vette dell'Arte con la maiuscola, esiste qualcosa chiamata "talento". Nessuno può fare a meno del duro lavoro di imparare. Nessuno può saltare la fase in cui le basi tecniche del prorio lavoro vengono martellate ferocemente al loro posto, con dolore e anche con cattiveria da qualche istruttore spietato. Ma per qualcuno la fatica e il sudore rimarranno una dannazione che continuerà in eterno a gocciolare sulla carta rendendo impercettibilmente sgradevole (almeno, a chi ha occhi per vederlo) il risultato di qualsiasi sforzo. Qualcuno, invece, ha il dono di estrarre dal sudore la freschezza. A un certo punto comincia a succedere, oppure non succederà mai più.
E' per questo che a un certo punto della mia vita ho messo in soffitta il sax tenore. Non solo perché vivevo in uno slum dove minacciavano di farmi la pelle. Ma anche perché, per quanto mi ci dannassi, il maledetto trombone non voleva smettere di rimanere sudaticcio.
Quando ho visto le prime pipe di Antonio Azzinnari su Facebook, ho riso molto. Non so bene cosa Antonio faccia nella vita. Ma ha avuto il coraggio o l'incoscienza di raccontare in diretta il suo cammino di pipemaker-hobbysta sin dal primo ciocco storpiato. I primi passi di tutti i pipemaker sono quasi sempre indistinguibilmente micidiali. Non è facile capire se dietro l'obbrobrio del momento ci sia qualcuno che sta facendo i suoi conti, e che ritiene si guadagni di più a vendere pipe che posate da insalata, se ci sia un fumatore appassionato che cerca di saltare il fosso e capire lo strumento che ama passando dall'altro lato della lima, o se ci sia (come immagino fosse il caso di Azzinnari) un uomo dentro cui, ancora acerba, urla una specie di necessità espressiva, che prende forma attraverso il legno. Una materia che per qualche ragione a me ignota, lui conosce.
Per quanto conoscesse il legno, era evidente che Azzinnari non conosceva le pipe. Le sue primissime creazioni freehand erano di una mostruosità talmente eccessiva che, a posteriori, ci si può persino leggere quella scintilla di passione furibonda che poi l'ha portato avanti. E siccome davanti a una tastiera e a un monitor siamo tutti bravi, in fatto di cattiveria gli fu risparmiato ben poco. 
Azzinnari ha incassato tutto. Invece di spezzarsi si è temprato. Strada facendo ha pure avuto la fortuna di restaurare un immenso parco pipe, e per giunta di notevole bellezza. Una scuderia di purosangue che, probabilmente, ha parlato ai suoi occhi e alle sue dita, meglio di qualsiasi discussione teorica. A un certo punto abbiamo tutti smesso di ridere, perché Azzinnari stava cominciando a sfornare delle pipe che, anche se ancora non mature, e talvolta tutt'altro che perfette, cominciavano ad essere interessanti, cominciavano ad avere personalità. Discuteva volentieri dei "difetti" veri o presunti delle sue pipe, poi faceva di testa sua (come deve essere).  Non è che tutto fosse bello, ma tutto era inconfondibilmente suo e certe cose (per esempio la rusticatura, per esempio un taglio piuttosto vigoroso e maschio comune alle sue pipe) cominciavano a diventare stile, ovvero quella cosa che chi suda non potrà avere mai.
Un giorno sfornò una pipa rusticata, con una rusticatura così vigorosa e cattiva che mi fece dire: "fanculo, la prendo". Era già venduta, ma il diaframma era rotto.
Poi Azzinari ha inventato l'Azzipanel. Ha preso due idee che circolavano, la brucianaso (che da anni imperversa in mille versioni, più o meno riuscite) e la panel, un mio vecchio pallino, forse la forma che amo di più, e ne ha fatto una pipa sua, teoricamente assurda, non certo un modello di bellezza classica, ma una pipa assolutamente nuova e con un certo fascino. Una pipa che si può amare od odiare. Ma che è, su questo non ci sono dubbi, una pipa "fresca". C'è dietro un sacco di fatica eppure la pipa sembra che si sia fatta da sola, con naturalezza.
Stavolta l'ho presa al volo, e con me molti altri. Azzinnari ne sta facendo un genere: normale, chimney, semicurva, più tozza, meno tozza. Come la fai, funziona (perlomeno per chi, come me, con le pipe ama anche divertirsi). E' il segreto delle buone idee: fanno sempre nascere altre idee. E in più le sue pipe, come stiamo scoprendo, sono anche molto buone. Sono fatte (come del resto tutte le pipe serie) con la migliore radica che il denaro possa comprare. In questo caso, ottima radica calabrese.

Altre panel brucianaso verranno e auguro ad Azzinnari di non aversene a male. L'imitazione è sempre la migliore forma di adulazione. Avere inventato una pipa di successo, una capostipite di genere, è una grande tappa nella vita di ogni pipemaker. Farla agli albori della propria carriera non è una cosa da poco.







35 commenti:

  1. Finalmente un nuovo articolo :-)
    Ho seguito anch'io il percorso di Antonio e condivido tutto quello che hai detto sulla personalità che si impone spontaneamente delle sue recenti pipe.
    Un solo dubbio: ma davvero nessuno aveva mai fatto prima una panel corta o brucianaso?

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  2. Dai primi orrori criticati con tutti gli altri ho detto ad Antonio "si vede la stiffa" non mi sbagliavo come si è visto con la sua produzione di alta qualità. Bravo!

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    1. Ciao Fulvio, piacere di trovarti qui.
      Nessuno, quanto un sergenti maggiore, riesce ad apprezzare un bravo marine, quando alla fine viene fuori :-)

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  3. Buongiorno, Massimo.

    Non sono onnisciente ma di foto di pipe è una vita che ne guardo e ne cerco, per cui quello che dico vale sulla base di un'esperienza vasta ma certamente non esaustiva.

    Nelle opere di ingegno è difficile dire chi sia "l'inventore" di una certa idea. Succede di trovare progenitori lontanissimi prima dell'inventore certificato come tale e secondo me il criterio più giusto è che l'inventore è colui prende in mano una certa idea non occasionalmente, la sviluppa, la rende popolare, fa in modo che da lì nasca ulteriormente qualcosa.

    Io di panel brucianaso così non ne ho mai viste prima, pur avendo visto decine e centinaia di brucianaso e cosiddette "chubby" negli ultimi anni. Ho visto (anzi ho) una variante dell'aerobillard Radice con fornello panel, che è la cosa più vicina. Penso di esserne uno dei rarissimi proprietari perché la variante fu molto minore e non mi pare abbia avuto grandissima fortuna dopo. Non è certamente stata una pipa seminale, più un ramo secco di una serie di successo (anche se a me piace).

    Azzinari ha concepito l'idea ripartendo dalle brucianaso, che continuano a essere lo shape del momento e ne ha fatto un pezzo originale che sta avendo un po' di fortuna e notorietà perlomeno nel nostro picoolo mondo, e con diverse varianti. Mi pare giusto considerarla una pipa nuova, il che, essendo una ibridazione di forme classiche e non una follia freehand, è piuttosto eccezionale.

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  4. Una cosa migliore di questa, sul lavoro di Antonio, non la si poteva dire.Ha sempre avuto, sin dall'inizio, il fuoco nelle mani. So per averne discusso con lui che di fronte ad una radica gli prudono le mani e la passione, per una volta, è proprio atto d'amore e non una parola come le altre.
    Ottimo, Tony!

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  5. grazie dell'articolo ad Antonio e bravo ad Antonio (l'altro)

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  6. Pipa bellissima! Veramente geniale l'idea della pipa corta e alta squadrata! Questo Azzipani è molto bravo secondo me diverrà un mastro pipaio di grande successo perchè si vede bene che le pipe le sa fare con originalità e passione. Sono contentento di tutti questi mastri pipai che ci sono ora per noi giovani, che danno un esempio di come si può creare lavoro divertendosi e facendo delle opere d'arte come Azzapani ma anche come tanti altri che vengono alla ribalta di questi tempi.
    Bravi!

    Giangianni Giannigianni

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    1. Io invece non sono molto contento di tutti questi "mastri pipai" che si affacciano. Molto spesso sono il cuggino dell'amico che taglia bocschi di ulivo... C'è molta roba brutta, senza gusto, senza cultura, senza passione, diseducativa. Rispetto gli hobbysti che cercano di capire la pipa costruendola, non rispetto il piccolo affarismo di gente che non studia prima di pretendere di essere un professionista. Facebook e i gruppi sono l'inferno della pipa. Raramente, molto raramente, tra chi si affaccia furbescamente su questi canali, emerge qualcosa di genuino e di autentico e di originale. Azzinari è una di queste rarissime persone. Salvo queste rare eccezioni voi giovani fareste molto meglio a comprare pipe serie e belle, non necessariamente costose, che i prodotti di certi "mastri pipai".

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  7. Altra panel in versione nose warmer: https://www.flickr.com/photos/102474168@N03/sets/72157647137706623/

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    1. "Altre panel brucianaso verranno ..." [cit.]

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    2. Mi pare che questa fosse già venuta... Ma potrei sbagliarmi... ;)

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    3. No, non si sbaglia proprio per niente. La prima panel in stile brucianaso a farsi una passeggiata su internet la fece Carlo Volpe più di un anno fa, se non due. Chiedete a Carlo, è tutto documentato con foto. Bye.
      J.C.M.

      Azzinnari non s'è inventato niente di nuovo.

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    4. Purtroppo ti sbagli anche tu. E' vero che dopo l'uscita di questo post fu pubblicato da qualche parte un vecchio post che intendeva dimostrare la primogenitura su questo particolarissimo shape.

      Purtroppo, benché l'autore avesse deciso (un anno dopo) di nominare la sua vecchia creazione "panel brucianaso", è abbastanza evidente a chiunque la osservi che di brucianaso quella panel, non aveva proprio nulla.

      Altrettanto evidente è invece l'originalità di quella di Azzinnari. Piaccia o no, la realtà è questa. Mi spiace per le claque che vedo cominciano a farsi sentire rumorosamente. Ma per fare uno shape bisogna inventarlo. Non basta chiamarlo così un anno dopo, cercando nell'archivio la pipa meno dissimile.

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    5. Ok. La ragione è tutta tua. Come sempre.
      Tutto il resto è fuori pista.
      Per me e per moltissimi altri il tuo nuovo pupillo non ha inventato proprio un bel niente di nuovo.

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    6. Forse no. Ma se vuoi trovare una panel brucianaso precedente (e qualcosa ci sarà pure), deci trovarne una che assomigli a una brucianaso.

      Fatto si è che dopo l'intuizione (o re-intuizione) di Azzinnari questo shape, come minimo poco visto, perlomeno nei circoli dove lo si è potuto vedere, ha preso notevole piede. E l'idea di ri-batezzare "panel brucianaso" pipe che non lo sono è un tributo alla creatività di Azzy, dopotutto.

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    7. Parli di "claque"... Ma l'unica vera claque fino a prova contraria la fai solo te con questo Azzinnari. Io non applaudo nessuno per partito preso, e allo stesso modo non denigro.
      Evidente che Volpe non ti va a genio. Diciamola così e amen. A me chi abbia inventato cosa non cambia la giornata, ma il tuo amato Azzi no, non ha regalato all'umanità intera nulla.
      Ma se credi questo allora complimenti all'artigiano e sopratutto a te per essere stato il primo uomo sulla terra ad aver avuto quella panel tra le manine. Come sempre del resto il mondo della pipa puo ruotare solo attorno a te

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    8. La "prova contraria" non occorre cercarla molto lontano è nella foto della "panel brucianaso" di un anno fa, che non è una brucianaso. La 119 che riporta Kinski lo è, ma è successiva a quelle di Azzinari.

      Se si vuole contestare la primogenitura di Azzinnari, un esempio ci sarebbe, ora non ricordo se sia già stato nominato nei commenti. Ed è una pipa piuttosto particolare che tra l'altro posseggo (e quindi non mi è ignota).

      A parte queste faccende di dettaglio, mi spiace per il fastidio che ti causo. Ma mi consolo ricordandomi che la lettura del mio blog non è obbligatoria... Spero tu possa trovare altre letture meno irritanti, in futuro.

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    9. Per completezza di informazione, come è possibile vedere sull'account Facebook di Volpe, cliccando al link di seguito inserito, l'album della prima panel brucianaso a cui si fa riferimento (la 024) non è stato ri-battezzato, infatti c'è scritto che l'ultima modifica risale ad oltre un anno fa.
      Poi si può disquisire quanto si vuole sulla pipa, ma sarebbe più corretto non attribuire azioni non reali a Volpe, quali rinominare una pipa al fine di sfruttare chissà quale onda da cavalcare.

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    10. https://www.facebook.com/pipe.volpe/media_set?set=a.1378659502381228.100007115731311&type=3

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    11. Ah ok. Non l'avevo vista a suo tempo, mi scuso dell'errato commento. Per dire la verità non è che segua l'account di Volpe con grande frequenza e interesse. Mi hanno mostrato che l'aveva tirata fuori dopo che tutti cominciarono a comprarsi Azzipanel (per qualche ragione che ancora non mi è chiara, tutti tengono ad aggiornarmi sull'attività di Volpe, anche qui sul mio blog). Non mi pare un precedente molto probante, sia perché non ha molto della brucianaso sia perché è rimasto un ramo abbastanza secco. Direi ben più della panel aerobilliard di Radice, che brucianaso lo è di certo.

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    12. Probabilmente l'aggiornamento continuo che le propongono, anche sul suo blog sarà figlio dell'evidente cattivo sangue reciproco che corre tra lei e l'artigiano in questione.
      Il mio commento, voleva semplicemente essere una puntualizzazione, in considerazione del fatto che accade che si attribuiscano azioni e si elargiscano giudizi, spesso, senza fondamenti, ed il suo chiedere scusa dell'errato commento le rende onore.

      P.S. Se mi permette e se mi concede il suo spazio, posso chiederle da dove nasce questo astio nei confronti di Volpe?

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    13. Sarà più di un anno che evito di commentare in pubblico il lavoro di Volpe, proprio per non ferire certe esasperate sensibilità. Quindi non so dove veda l’ “evidenza” di cui parla.

      Continuerò ad avere le mie private opinioni. Spero di averne diritto. E di potermi salvare dalle accuse di cyberbullismo, se non mi esalto all’apparizione di ogni nuovo manufatto.

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    14. Lo opinioni private sono sacrosanto diritto, e lungi da me l'idea di muoverle qualsivoglia tipologia di accusa di cyberbullismo.
      L'evidenza di cui parlavo ha trovato conferma nella sua risposta, e come le dicevo ha tutto il diritto delle sue opinioni private.
      Mi scuso se ha letto la mia domanda come un'attacco, la mia era la curiosità di un fumatore attempato, che ritiene un "peccato" che un fumatore di lunga esperienza come lei e, a mio avviso, una probabile promessa connazionale di questo nostro vizioso mondo non riescano a comunicare, tuttavia essendo una curiosità, può rimanere tranquillamente tale.
      Purtroppo mi dispiace anche leggere commenti come quello sottostante, che cercano di deriderla, adducendo danno a lei, a Volpe ed al povero ed incolpevole Azzinnari.

      Alessio

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    15. Caro Alessio, non ho letto il tuo commento come attacco. Sto solo spiegando perché mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

      Dopo un anno abbondante di silenzio e avendo evitato qualunque risposta e interazione ho scoperto altrove, con mia grande sorpresa, di essere un torturatore del povero pipemaker. La cosa mi farà sorridere per lungo tempo, ma non voglio immaginare quali tragedie potrebbe suscitare un qualunque intervento, per quanto pacato e sereno. E' un mondo così... lasciamolo girare per conto suo.

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    16. Onestamente io faccio fatica a definire "brucianaso" la pipa nel link di Kinski. Però, a ognuno il suo punto di vista.

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    17. E quella del link di facebook, ancora meno.

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  8. Comunque la tua Azzinnari è carina... Forse, ad occhio, avrei fatto una testa un pelino più bassa. Ma è semplice questione di gusti.

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  9. Povero Tonibaruch, non dorme più la notte. Il volpacchiotto gli sta provocando degli incubi. Giuro che mi stai facendo morire dal ridere...
    Per onestà intellettuale la panel brucianaso di volpe è stupenda. No comment per quella di azzinari. L'importante è che piaccia a te e che sia gustosa e cremosa sin da subito. Ahahaha. Ciao toni un abbraccio

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    1. Ho sempre ammirato l'onesta intellettuale delle claques internettiane. Un abbraccio anche da me a tutti voi.

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    2. In tutta onestà intellettuale, trovo che la pipa 024, sia un lavoro ancora molto acerbo di Volpe, e può essere carina, di sicuro non stupenda, anche se occorre dare onore che il bocchino è lavorato dal pieno e non è un semilavorato. Ma senza ombra di dubbio è decisamente lontano anni luce dalla 119 riportata da Kinski.
      Inoltre c'è modo e modo di esprimersi, e sono abbastanza convinto, avendo avuto il piacere di parlarci ultimamente al Neatpipe, che "il volpacchiotto" disapproverebbe questo genere di commenti sterili, tesi esclusivamente a minare la credibilità del Sig. Tonibaruch.

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    3. Faccio una semplice chiosa cronologica.

      Azzinnari ad un certo punto (anche in quel caso abbastanza acerbo) della sua carriera, si inventò la pipa piuttosto assurda ma secondo me interessante di questo post. Ne fece una, ne fece due, ne fece tre, più o meno la quarta la comprai io. E parecchie altre andarono in giro per l'Italia, una credo negli USA. Quello che penso di questa invenzione lo dico nel post. E' stato il successo di quella pipa che ne ha fatte uscire altre (tra cui la 119 di Volpe) in un periodo di tempo abbastanza ristretto. Siccome lavoro nel campo della creatività mi piace che la creatività sia riconosciuta, quanto meno moralmente. E la creatività che ha, in un certo momento, fatto sbucare qua e là un po' di panel brucianaso, è tutta di Azzinnari, un uomo interessante con un percorso interessante, di cui la pipa mi ha dato occasione di parlare. Non c'è nulla di male a seguire un trend di moda e a darne una propria interpretazione, specialmente quando gran parte della propria modellistica è fatta di shape altrui più o meno reinterpretati. Ma questo è.

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  10. E' la prima volta che mi permetto di scrivere sul blog di Tonibaruch, che, a dispetto di ciò che si potrebbe immaginare, seguo con interesse.
    Desidero mettere in chiaro una volta per tutto che personalmente non ho assolutamente nulla contro Antonio; in passato ci sono stati degli screzzi, ma da qui a pensare che Antonio passi le sue giornate pensando a come "torturarmi" ne passa non poco!
    Sabato al "neatpipe the party" ho avuto modo di conoscere e parlare di persona a due soci del suo club, e sono molto contento di averlo fatto, in quanto abbiamo scoperto che ci eravamo entrambi costruiti delle immagini molto diverse dalla realtà.
    Per quel che mi riguarda, dopo oltre un anno di silenzio, sono sempre pronto a tendere la mano: capita di partire, ed a volte proseguire, con il piede sbagliato, ma ciò non significa che occorra necessariamente perseverare.
    Ci tengo però a fare una piccola precisazione sul discorso panel: sebbene si possa credere che per la 119 abbia tratto ispirazione dalla Azzipanel, le cose non stanno così, le tempistiche sono state una pura coincidenza. Chi mi conosce sa bene che praticamente faccio pipe quasi esclusivamente su commissione, e la 119 mi fu commissionata più di 3 mesi prima della sua realizzazione, ed è stata fatta esattamente secondo le specifiche del commissionante, nessun plagio e nessuna imitazione.
    Quando pubblicai l'immagine comparativa con la pipa fatta un'anno prima, la mia intenzione non era nè reclamare la paternità dello shape, che certamente non è mia, nè sbugiardare nessuno.
    Semplicemente era una riflessione sulla mia evoluzione, partendo da una pipa, la 24, che all'epoca mi sembrava molto ben fatta, ma che vista con occhi molto più maturi, risultava nemmeno lontanamente paragonabile alla pipa realizzata oltre un anno e 100 pipe dopo.
    Detto ciò spero che si possano in seguito evitare commenti puerili da parte di certe persone quali " Il volpacchiotto gli sta provocando degli incubi. Giuro che mi stai facendo morire dal ridere...": già una volta ho passato un po' di rogne a causa di affermazioni altrui.
    Grazie mille per l'ospitalità nel blog,
    Carlo Volpe

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  11. Prego, Carlo.
    La precisazione è interessante e trovo abbia una logica.

    Apprezzo anche il tono. Mi fa piacere che sia chiaro che qualunque cosa pensi da un punto di vista stilistico e "artistico", danneggiarti non è il mio scopo nella vita. Anzi, ti riconosco un impegno serio e cocciuto, tignoso. Come ho scritto nell'articolo che ha fatto tanto casino, quello è l'elemento di cui secondo me non si può fare a meno.
    Il resto si vedrà.

    Buona fortuna con le tue pipe.

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