mercoledì 8 aprile 2015

Scubettare




Questo, anche se non sembra, è un flake scubettato. Un bulk di Medium Virginia Flake (conosciuto in latta come Golden Glow) lasciato a maturare una decina d'anni sotto vuoto e diventato un flake ammappazzato, è stato tagliato per traverso alle sue fibre, creando una cascata di cubetti da 1-2 mm di diametro: la forma più pratica di trasporto e caricamento dei flake.

Se avete fette di flake più normali, tagliatele semplicemente a strisce di 1-2mm per traverso, e infilatele nel vostro portatabacco, i cubetti verrano fuori da soli.

Ci si chiede molto spesso, tra appassionati di pipa, come si faccia a fumare tabacchi dall'apparenza così singolare come i flake. Finché non se n'è venuti a capo, l'interrogativo è tormentoso. Si pensa che la risposta sia nella scienza, nella tecnica, in metodi arcani, quando invece la soluzione sta semplicemente nell'abitudine.
Ad ogni modo ci sono sistemi attraverso i quali fumar flake risulta più facile che con altri. Folle, masochistico, illogico e antistorico, il cosiddetto "metodo macbaren", studiato -io credo- dall'importante casa danese per rendere odiosa la vita ai fumatori di tabacchi di altre marche (ché i macbaren, essendo flake piuttosto annacquati, si riescono a fumare persino torturandoli in quel modo). Agghiacciante e inutile, se non dannoso, è il passaggio nel cosiddetto "grinder", strumento aberrante per chi fuma tabacco e non so quanto utile, nonostante il successo di vendite, per i fumatori di sostanze che la legge per ora continua a scoraggiare. Posso dirlo, per aver spaccato un paio di quelle trappole cercando di avere ragione di un plug.
I flake di marche serie, come i Samuel Gawith, normalmente si fumano semplicemente sfregando una fetta tra i palmi delle mani e caricando, dopo aver aperto e resa vaporosa la pallozza così formata. Si possono ogivare un po' tra le dita, strappucchiare... elemento comune tra tutti questi trattamenti è quello di essere più agevole se fatto a due mani. Sarebbe sempre utile avere due mani libere. Succede però che, quando ci si trova lontani da casa, lontani dalla propria scrivania o dal tavolo da caffè, una delle due mani serva a reggere la pipa, mentre l'altra dovrebbe lavorare da sola il flake, reggere la busta portatabacco e chissà cos'altro, determinando un ingorgo funzionale.

E' una delle ragioni per cui pochissimi fumatori (almeno tra quelli dotati di un numero di braccia standard, e privi di abilità paranormali) porta i suoi i flake in libera uscita. A casa, con tavolinetto, vassoietto, posacenere, fiammiferi e calma olimpica, il flake si può tentare. In trasferta, invece, si rinuncia, il che è un peccato, considerando che il flake per le sue qualità di combustione a bassa temperatura è particolarmente adatto agli ambienti ventosi e all'aria aperta in generale, dove tabacchi più fiammeggianti si consumano con eccessiva rapidità, se non addirittura inceneriscono la pipa che tenta di contenerli.



Quando si hanno alla mano nettari del genere, la scelta della pipa merita un po' di attenzione in più. Questa è una Dunhill 50 F/T, più o meno una gruppo 2 army mount (non ricordo se sia stampigliata gruppo 2 né di che anno sia). Una minuscola curva, quindi singolare.

Lo scubettamento dei flake sembra rispondere in modo perfetto a tutti i problemi che tormentano chi ama i flake, ma ancora ci combatte. Lo scubettato si carica per caduta, con giusto un po' di polverino sopra, ad agevolare la prima combustione. E' facile, non servono tutorial su youtube per apprenderne i misteri. Una volta acceso, fuma preservando tutte le caratteristiche del taglio in flake, non come il poltiglio grinderato che non è più nulla, se non il triste ricordo del tabacco che fu. Soprattutto, si trasporta comodamente, si carica con una mano, con noncuranza, anche facendo altro e persino guardando altrove. Lo scubettato mantiene l'unido quasi come la fetta originaria.

Lo scubettamento è forse il metodo perfetto per fumare flake.
Non sorprende che, in questo mondo imperfetto, sia così poco diffuso.

18 commenti:

  1. Molto interessante, Toni. Io ho sempre sfregato ma devo dire che il mio rapporto coi flake è stato sempre piuttosto difficile, da almeno quindici anni. Quindi non faccio testo.
    Domanda: scegli lo scubettamento solo per una questione di praticità o c'è anche una sostanziale differenza di gusto tra il blocco e la sua (eventuale) versione in latta?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo in realtà non era un blocco. Erano fette un po' sciolte che si sono "condensate" stando lì. Sì può scubettare sia da plug che da fetta (col plug prima tagli le fette, poi le tagli in trasversale, contro le fibre, e vengono i cubetti).

      C'è differenza di gusto tra sfregato e scubettato e appallato? Boh. Secondo me non molta. Mi piace comunque fumare flake e pressati scomponendoli a pezzi più grossi possibile. Se non grossi, appunto un po' spessi, a cubetti, che si comportano in modo un po' diverso dai "capelli d'angelo". Fumato piano il virginia è buono in tutti i tagli. Quelli a fili sottili fanno prima a scaldare e a perdere sapore.

      Elimina
    2. Capito adesso la domanda... I plug li compro perché mi piacciono. Rispetto al flake (se la ricetta è uguale, nel grousemoor ad esempio non lo è) non c'è una gran differenza di sapore. Se ce n'è è a favore del plug, ma non ne sarei sicuro. Del plug a me diverte la gestione: me lo taglio come voglio, quanto voglio, a righe, a quadretti, spesso, a capelli d'angelo, a seconda della pipa... Il plug è uno spasso

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Ok, ora sei stato chiaro. Io infatti intendevo la differenza tra un plug e una eventuale versione sciolta o flake in latta.
    Ho eliminato il commento in cui te lo chiedevo, grazie per la precisazione.

    RispondiElimina
  4. So' che parlare con te di flake Virginia si entra in un terreno minato, sicuramente Tu maggiore conoscitore di quanto non lo sia io, tuttavia vorrei soffermarmi su di un passaggio quanto meno "verificabile" almeno da parte mia. Parli del grinder come di una strumento di tortura. Ti dirò il flake Balkan S.G., che apprezzo da sempre sbriciolato sul palmo della mano, l'ho recentemente fumato utilizzando il famigerato torturatore, sono sincero non ho avvertito la differenza. A questo punto mi riprometto, in un prossimo periodo estivo di aprire il Full Virginia S.G. Flake conservato in cambusa. Cercherò di cogliere le differenze tra lo sminuzzamento sottile ed il "taglio grosso" che Tu preferisci. A Settembre mi rifarò vivo.
    Cordialità
    Fr.oliver

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho provato ma proprio non mi ci trovo. Non mi piace il risultato e anche se mi piacesse, scomporre un flake si fa in modo molto più semplice in qualsiasi altro modo, che non col macinino

      Elimina
  5. Strano, quando sono in giro durante la giornata mi porto dietro quasi sempre solo flake in un piccolo portatabacco di pelle. Due o tre fette da nascondere nella tasca dei pantaloni. Non a caso sono "navy". O no?

    OdG

    p.s. al cuby preferisco il ruby, anche se il top sarebbe Ruby sul cuby.

    RispondiElimina
  6. Che bello ! dopo un post da 125 commenti ( lo confesso anche il mio ), torniamo in un terremo dove possiamo litigare con pacatezza su temi magari banali ma molto divertenti. Da fanatico fumatore di flakes non avevo mai provato lo "scubettamento" e devo ammettere che le prime prove con FVF e Balkan Flake dell' amato Samuel mi hanno dolcemente soddisfatto. Uso dolcemente non a caso infatti la sensazione subito avvertita è stata proprio una minore asperità, in parole povere meno raspino in gola, e una fumata completa senza avanzini umidicci sul fondo del fornello. ottimo consiglio caro Antonio

    firmato: un estimatore di Penzo e Volpe ma che la prova scubettamento l'ha fatta in una "prince" di Gilli e una Maigret di...Gilli !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penzo lo amo molto anch'io. Prima o poi dovrò scrivere qualcosa anche sulle sue pipe

      Elimina
  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  8. Com'è il GG dopo tutto questo invecchiamento? io lo amo talmente tanto così com'è che l'idea di cuocerlo e di farlo invecchiare non mi alletta. Temo possa perdere quel delicato equilibrio di dolcezza e "crudezza" e diventare qualcos'altro di, si, molto buono, ma sempre altro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' buono. Diventa più scuro e più cioccolatoso. Anche più intenso. Completamente diverso dal GG fresco.

      Elimina
  9. fumatore incallito di flakes pensavo di non potere fumare altro poi un giorno da Dubini ho messo la mano su un divertente barattolo: McClelland Frog Morton's Cellar...fulminato sulla via di Damasco!
    ne parlerai un giorno ??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'ho provato ma l'ho regalato. Troppo dolce: non è proprio il mio genere.

      Elimina
  10. Egregio, devo farle i complimenti per il suggerimento circa lo "scubettamento" del flake: per i tabacchi ignifuhi funziona magnificamente e siccome ho ancora un'ultima scatola superstite di Tree Nuns presa in quel di Livigno anni fa, sono tentato da scubettare anche quello che è rondellato, lei cosa ne pensa?
    Saluti. Levi.

    RispondiElimina
  11. Secondo me lo scubettamento è veramente un colpo di genio.
    L'ho provato col FVF e funziona proprio bene, brucia più facilmente e conserva tutti i suoi sapori. Grazie per l'idea!

    RispondiElimina