martedì 6 ottobre 2015

Rav Benamozegh e le Dunhill

La gioia della microvariazione. Due Dunhill Red Bark LBS (Large Billiard Slender): una con vera argento (1973), l'altra (1972) trovata recentemente a Berlino da Der Pfeifelanden.  

Diceva Rav Benamozegh, Maestro livornese, che nella Torah si può trovare tutto. Il saggio troverà la saggezza, il poeta troverà la poesia, il matematico troverà la logica, lo spirituale troverà il trascendente, il materialista troverà le leggi dell'economia, il filosofo la filosofia. E anche lo stolto troverà nella Torah esattamente quello che cerca: un sacco di scempiaggini.

Recentemente mi sono reso conto che, molto più modestamente, qualcosa del genere è vero anche per le pipe di Alfred Dunhill. Sono pipe magnifiche e multiformi. Ma sono anche prismi potenti, attraverso i quali chi le possiede riflette verso il mondo qualcosa di se stesso, e che dalla sua Dunhill uscirà illuminato e amplificato.  Per qualcuno sarà il buon gusto, per qualcuno l'esperienza, per chi la cultura, l'intelligenza, la semplicità (l'importante è fumare bene), il razionalismo, l'opulenza, persino -chi l'avrebbe mai detto- l'anticonformismo. Tutto si può leggere in una Dunhill. Delle volte, anche la scempiaggine di cui l'ha riempita lo stolto.

23 commenti:

  1. Due Dunhill che sanno tanto di "gustotabacco".
    E mi viene da pensare che in questo caso il loro fumo non sia poi così gustoso e rotondo.

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    1. Se ti riferisci all'articolo che esordisce con "perdonatemi ma queste sono tutte stronzate", direi che hai pienamente ragione. :)

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  2. Quando si parla di pipe e scempiaggini, la testata che citi è sempre una fonte di ispirazione validissima. Per ora, non ho avuto modo di testare le mie LBS all'aperto, durante fortunali. E quindi non so dire se in condizioni britanniche avverse si spengano più o meno di una mediocre cheap pipe, o se siano più gustose. I'm sorry.

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    1. Eppure c'è chi è convinto che una fumata a Kendal renda solo con una pipetta col puntino.
      Da questo ne deduciamo che in Giappone le Tokutomi fungono meglio. E in Danimarca le Eltang.
      Casa mia invece è magica: li fumano tutte bene.

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    2. Come pezzo comico non era male. Sfortunatemente, la comicità era involontaria.

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  3. Bentornato, Antonio. Anche se telegraficamente. :)

    Alla fine, poi, le pipe sono un po' come le mutande. Ognuno indossa quelle con cui ci si trova meglio. Qualcuna necessita di essere indossata qualche volta in più, altre danno fastidio da subito, altre ancora sono magnifiche e le porteresti tutta la vita.
    Ecco, la differenza tra le mutande e le pipe è che le seconde possono durare un'eternità. :)

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  4. La brevità è una qualità, non un difetto :-)

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  5. Caro Tonibaruch,
    credo che non siano stati solo gli stolti a caricare le pipe Dunhill della propria pochezza intellettiva, anche molti fumatori, i quali stupidi non sono, accettano acriticamente le pipe Dunhill come l’archetipo, l’idea platonica, l’immutabile paradigma della pipa, finendo per ridicolizzare ciò che io ritengo un’elegante pipa inglese, nulla di più, nulla di meno.
    Andrea

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    1. A me sembra evidente che l'intento di Antonio non fosse quello di ridicolizzare le Dunhill - che definisce "magnifiche e multiformi" - bensì gli stolti. E, nella mia modesta esperienza, di fumatori stolti ne conosco assai e puoi stare tranquillo che almeno una Dunhill nel loro parco pipe, ce l'hanno. ;)

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  6. Andrea, i lampioni servono per fare luce e trovare la strada nella notte. Oppure, all'ubriaco, per aggrapparsi e reggersi in piedi. Le Dunhill sono la stessa cosa.

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    1. Caro Tonibaruch,
      non mi sono spiegato correttamente; non ho mai pensato che tu volessi ridicolizzare le Dunhill, ma ritengo che rendano un pessimo servizio alle Dunhill non solo gli stolti, i quali esibiscono le Dunhill come uno status symbol, ma anche tanti altri fumatori i quali vedono nelle Dunhill una sorta di archetipo di purezza, di cui le altre marche sarebbero un'imitazione, più o meno riuscita o più o meno rozza.
      Io rispetto profondamente il tuo amore per le Dunhill, come apprezzo la passione e la competenza dei tuoi scritti.
      Io non posseggo alcuna Dunhill, per il momento, e la mia collezione è piena di piponi oltre i 120 gr, i quali ti lascerebbero assai perplesso.
      Andrea

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    2. Una volta di grandi pipe inglesi ce n'erano tante. Ora ne è rimasta solo una. La pipa inglese è l'archetipo almeno di un certo modo di essere pipa. Per cui, personalmente, non vedo nulla di sbagliato nel vedere in Dunhill la pietra di paragone contro cui ogni altra pipa che si ispira alla storia e alla funzione della classica pipa inglese deve essere giudicata. A volte anche per risultare migliore, o un po' diversa -con una personalità che risalta proprio dal confronto-. In questo non vedo una cosa stupida. Però non conosco persone e situazioni e anche persone intelligenti e competenti sono assolutamente in grado di avere atteggiamenti stupidi. Delle volte persino sostenendo cose che stupide non sono.

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  7. Bentornato Antonio.... dopo il ritorno del "Pigro" ritrovare anche te è bellissimo. A quando il promesso articolo su Penzo ??

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    1. Lo apprezzo molto. Ma non lo conosco ancora abbastanza per avere qualcosa di sensato da dire.

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  8. Da fotografo posso dire che è cone con le Leica: c'è gente che le compra convinta che faranno buone fotografie, ignorando che le buone fotografie le fanno i cervelli e non le macchine. Con tutto il rispetto, ovviamente, per la qualità della Leica.

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  9. Le Dunhill sono ottime pipe, ma non tutte, sono molto belle, ma non tutte, sono eleganti, ma non tutte, sono molto confortevoli, ma non tutte, valgono quello che costano, ma non tutte, hanno bocchini perfetti, ma non tutte, pesano poco, ma non tutte, sono curate nei particolari, ma non tutte, sono un punto di riferimento per chi fa pipe e per chi le usa, ma non tutte, sono una garanzia, ma non tutte, ad libitum.
    Non tutte, ma più delle altre.

    G. Cavalli Neri

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  10. ....e c'è pure chi, dopo due. dico due, mezze cariche fumate in una Dunhill nuova di fabbrica, ha deciso di sbarazzarsene perchè, secondo il suo dire, non tirava bene.!! Ho colto l'occasione, visto che la rivendeva a metà del suo prezzo, per fare il 'colpo dell'anno' (la mia prima Dunhill) .
    Inutile dire che ha sempre fumato che è una meraviglia.....
    L'accostamento a ciò che hai scritto in proposito del Maestro Rav Benamozegh e la Bibbia, è quantomai azzeccato.

    P.S. - Ovviamente non ho insistito più di tanto affinchè chi vedeva nella Dunhill una pessima pipa ci pensasse un pò prima di svenderla al sottoscrtto.

    Saluti, Levi.

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    1. Hai fatto bene. "Pe' grulli 'un c'è paradiso" [dalla saggezza di mia moglie]

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  11. Beh Toni di grandi pipe Inglesi ce be sono due anche Ashton dice la sua. Sulla storicità hai assolutamente ragione e anche sulla pietra di paragone in effetti le Dunhill sono lo strumento attraverso il quale ci si rapporta al resto. Detto questo anc'esse non sono immuni da difetti, come dico spesso a quel prezzo, un briciolo di maggiore cura nei dettagli la potrebbero anche avere.
    Il discorso di S.G è un caso a oarte, ovviamente fumo con soddisfazione Commonwealth, Skiff e Perfection in tutte le mie pipe ma, nella Dunhill trovo un qualcosa in più un "contenuto aggiuntivo" che in altri brands non ravviso, non sono sfumature ma colori vivi e pieni.Poi capisco anche lo stolto che l'acquista come status symbol, crescendo come fumatore l'apprezzerà, essendo convinto che in realtà non esiste il fumatire stupido ma semplicemente chi non ha abastanza palato oppure non ce l'ha allenato e sinceramente non ne farei una colpa. Scusandomi oer il lungo intervento, concluderei dicendo: Provatene una, nuova se riuscite,fumatela a lungo, anche una settimana di fila, e poi vi verrà istintivo fare paragoni.In termini squisitamente tecnici di fumata,il 90%del mio parco pipe rimane purtroppo sconfitto

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    1. Ashton dice la sua. Ne ho parecchie, sia di Taylor che di Craig. Sono ottime pipe, e anche molto belle. Oggi ci sono anche nuove marche emergenti in UK, alcune delle quali interessanti.

      Ma Ashton è una costola di Dunhill. E' la dimostrazione plastica di quanto Dunhill sia centrale, il metro di paragone, specialmente ora che è rimasto l'unico grande marchio storico.

      Mai detto che le Dunhill siano esenti da difetti. Penso che il mio articolo sul perché si sceglie una dunhill esprima bene quello che penso sul tema. Poi magari penso delle scemenze...

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  12. Tutt'altro ti quoto in pieno. Comunque si parla di dettagli e non di sostanza, quella che piaccia o meno è immutata. i vecchi dicono che sono così le Dunhill,forse come certe Charatan degli anni che furono: tutta sostanza e pochi fronzoli. Cercavo altre alternative provando un paio di Les woods ma alla fine nulla tiene il paragone a sua maestà ed alla sua "costola"

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