martedì 23 ottobre 2012

Schurch 128. La certezza che viene dalla Svizzera

Schurch 128, uno dei non molti sopravvissuti tra le English Mixtures che amavo qualche anno fa. Questo barattolo viene dal 2001. E' il più vecchio. Ma lo Schurch a quei tempi lo fumavo già da molto tempo.



Dando un'occhiata al mio caveau scopro che quasi tutti i Virginia che fumavo 10-12 anni fa, quando iniziai ad accumulare la mia scorta, sono ancora alive and kicking, Lo stesso purtroppo non vale per le miscele al Latakia, soprattutto a causa della scomparsa dei "miei" Dunhill (rimpiango di non aver messo via qualche scatola di Balkan Sobranie, ma non sono mai stato un fumatore massiccio della marca che altri fumavano quasi in esclusiva).

Per la verità i Dunhill ci sono ancora ma ormai si fanno in Germania e ne leggo note così tristi che non ho più avuto il coraggio di aprirne uno. Così restano in riserva le mie ultime scatole dei tempi Murray's (a leggere le proteste dei vecchissimi appassionati, già molto deludenti rispetto alle ricette classiche mescolate a Londra), che sono quelli che ho fumato per lunghi anni, senza mai tenere che sarebbero scomparsi. Invece...

I Gawith, per me, sono già cose che fanno parte di un tempo recente, quando scoprii il gusto di andare a caccia dell'insolito (ai tempi in cui li provai, andandomeli a prendere in Svizzera, in Italia erano di là da venire ma io ero già un fumatore "evoluto"). E poi sono miscele inglesi tutte un po' particolari.

Lo Schurch 128 invece no. Lui sì che viene dai vecchi tempi. Anche lui lo compravo in Svizzera ma per scoprirlo mi bastò leggere i libri di Bozzini. Internet non so se esistesse da qualche parte, ma certo non nel mio orizzonte prevedibile. Avevo tre o quattro pipe decenti, i primi soldi guadagnati con una borsa di studio, e il sabato mattina andavo a Chiasso oppure a Lugano per vedere di rintracciare sugli scaffali o nei vasoni che mi avevano affascinato per iscritto, quelle lontane meraviglie illustrate da poco attendibili foto in bianco e nero. La Svizzera era davvero (ed è, ma sono cresciuto io) il paese dei balocchi.

Quando entrai da Dubini io non so perché volevo lo Schurch 129 ma lui aveva lì il 128, me lo raccomandò come quello che piaceva a tutti e così presi un etto o due di quello lì. Lo Schurch 128 non è mai stata una miscela flamboyant. Piace a chi ama il latakia in dosi robuste ma ha un fondo dolce che talvolta mi ha fatto pensare al cavendish (non credo però che ce ne sia, e nelle ricette su Internet non è menzionato). Non è aranciato, com'era il 965 di una volta, ma regala secondo me sensazioni simili. E' morbidoso, piacione. Hans Schurch è il decano dei microblender, si dice che sia cieco e misceli le sue meraviglie fidando sul tatto e sull'olfatto, ipersviluppati, come accade a chi perde uno dei sensi più importanti, E' svizzero, e forse per via di questo fatto, lo Schurch per antonomasia (ovvero, appunto, il 128) mi ricorda a volte il gusto di un grosso boccone di cioccolato fondente, ma non troppo amaro.

Insomma lo Schurch è lo Schurch. E ora che le altre colonne di quel modo di fumare si sono sgretolate, resta una delle poche certezze quando si vuole fumare un tabacco bello pieno di latakia ma buono, senza pasticci, senza porcherie nascoste a fare peso, senza latakia sintetico, senza burley aromatizzato a qualcos'altro, senza kentucky amaro infrattato a fare corpo. Insomma una cosa buona come ai vecchi tempi.

7 commenti:

  1. Concordo sulle Tue ultime considerazioni. Per la verità sono stato un monomarca sino a quando Balkan Sobranie era reperibile nelle ns. tabacherie (ok in svizzera, e quando Livigno era ancora terra di conquista). Conservo scatole vuote da etto di Balkan Sobranie bianco e nero quasi fossero piccoli cimeli. Per quanto riguarda Dunhil, piacevolissimo il night cap, come mi risulta tutti gli altri tabacchi prodotti dalla prestigiosa casa - smentitemi se sbaglio - non portano piu' il"By appointment His Royal Highness....." certo non necessariamente ciò stabilisce essere un pregio acquisito tuttavia ciò non depone a favore. Mi pare ora siano prodotti altrove.
    Cordialità Fr.Oliver

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  2. Sì, hanno cambiato produttore. Non si parla benissimo delle nuove versioni ma io non le ho assaggiate.

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  3. A mio gusto, un ottimo tabacco. Ma quel che più mi impressiona, in quel barattolo è la data.
    Così vicina a quella di un evento che ha cambiato le vite, di tutti noi, condizionandole pesantemente.

    Scusa la divagazione non attinente al tema.
    Saluti.
    g

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  4. Grazie per questo articolo e per avermi fatto conoscere questo tabacco nelle mie fumate ;-)
    -Emanuele-

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    1. Quello che ti ho dato viene proprio da questo barattolo :-). Ti è poi piaciuto?
      E' abbastanza latakioso?

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  5. Ecco un'altra cosa da aggiungere alla lista dei desideri...peccato solo che per ora la Svizzera sia fuori portata!!

    Grazie per avermi fatto conoscere (anche) questo tabacco.
    :)

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  6. A distanza di tanti anni lo ritieni ancora un tabacco buono e non pasticciato ?

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