martedì 9 ottobre 2012

Una questione di culottage



La schiuma che possiedo da diversi anni. L'ho fumata saltuariarmente così appariva "prima della cura".



La stessa schiuma, dopo un mese di uso abbastanza intensivo, con una o due fumate quasi tutti i giorni.

Culottare la propria pipa in schiuma è sempre stata un'occupazione importante nella vita di un gentleman. Un lavoro che talvolta era in grado di riempire un'esistenza intera.  Io non ho ricevuto dalla sorte il dono di un castello e di una vita esclusivamente dedicata alla degustazione di piaceri assortiti. Ma ho comunque avuto (e ho) diverse pipe in schiuma. Preso da altre occupazioni, oltre a quella di culottarle, non le ho mai affrontate con la dedizione necessaria ad ottenere una bella colorazione uniforme. Anche perché, tutto sommato, continuo ad avere una spiccata preferenza per la radica.
Anche la schiuma comunque ha i suoi spazi ed è un grande materiale per fumare quei tabacchi che mi piacciono poco: troppo aspri, troppo spigolosi, troppo forti. La funzione ammortizzante della schiuma di mare ha un effetto senz'altro benefico sulle foglie riottose e così ultimamente, complice qualche scorta da smaltire, mi sono ritrovato abbastanza spesso con la mia vecchia schiumetta tra le mani.

Sia per provarne le doti di resistenza che per cercare di capire quanto si debba fumare in questi strumenti per ottenere dei principi di colorazione gradevoli, l'ho sottoposta ad una prova-shock: un mese di fumate quasi ininterrotte. Ogni giorno l'ho accesa una volta, ma preferibilmente due, e ci ho fumato tabacchi piuttosto robusti: semois, miscela di toscano e virginia, St. Bruno, qualche miscela al latakia tanto per gradire. Ho trovato che entrambi i miti che circondano la schiuma sono relativamente veri. La schiuma non è proprio senza memoria. Ma ne ha comunque molta meno della radica. Se in una radica corposa continuo a sentire gli effluvi del toscano anche dopo tre o quattro fornelli di miscela al latakia, nella schiuma la dissolvenza si accorcia di circa la metà. E poi sì, la schiuma è davvero instancabile. Anche dopo trenta giorni di fumate ininterrotte, continua a fare il suo lavoro senza appesantirsi nel gusto e nella capacità di ardere il suo combustibile (sintomi che denunciano di solito la "stanchezza" di una pipa in radica),

Tutto sommato mi sono divertito e sto progettando di allargare di nuovo la mia riserva di pipe a qualche schiuma, dopo aver ceduto a mani migliori delle mie quasi tutte quelle che avevo.





6 commenti:

  1. In ormai molti anni di fumo nella pipa, mai ho avvertito il desiderio di provarne una in schiuma di mare, che psicologicamente ed erroneamente associo a forme assurdamente barocche e super-decorate, che proprio non mi piacciono. Mi sembra sia giunto il momento di arricchire l'esperianza di un nuovo capitolo...
    Nella radica preferisco nettamente la forma dritta, in effetti però la schiuma la vedo meglio curva. Devo pensarci sù, grazie dello spunto.
    saluti.
    g

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    1. Anch'io sono un "drittista". E sarei più contento se la mia schiuma fosse dritta. Non avendola me ne sto facendo fare una, piccola e dritta, con l'idea di fumarci soprattuto ropes e twist, che in radica mi sono un po' troppo forti.

      Se ti piacciono dritte, pensaci due volte prima di prenderla curva...

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    2. Sì, penso che ci fumerei volentieri il Brown n° 4 di SG, che, in effetti, nella radica è davvero impegnativo.

      In effetti, a parte pochissime free decisamente curve, tutte le altre poco si discostano dalla tipologia billiard, prince, canadian, lovat o bulldog. Però quella che vedo nel tuo post, inspiegabilmente, mi attira. Se "culottarle" non richiedesse una vita, ne prenderei 1 dritta e 1 curva...

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    3. Due che si fumano si possono avere... Magari non comprandole insieme. Bisogna darsi almeno un mese di cura intensiva, e a quel punto è ben avviata, senza più il pallore degli inizi.

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    4. Quello che mi ha sempre reso perplesso è proprio quel disarmante colore bianco, ma col giusto impegno... la tua sta proprio diventando bella.

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  2. Ciao,

    12 Settembre 2013 sarà in vendita una collezione unica di vecchi pipe di schiuma di spuma di mare, erica e di terra.
    Questa vendita si terrà a Nizza (Francia) nel Masters asta e Federazione Palloc, così come il sito interencheres.com.

    http://ventedepipes.fr presenta questa collezione.
    A questo indirizzo, è possibile visitare l'esposizione molto dettagliata della vendita (oltre 1.000 foto) con le stime Arnaud Thomasson, un esperto s Paris ':
    http://ventedepipes.fr/WordPress3/visiter-lexposition-de-la-vente/

    Grazie per trascorrere un po 'del vostro tempo per leggere questa email.

    Cordiali saluti,
    Marc Timsit


    (tradotto da Google)

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