martedì 8 novembre 2011

Cose da matti


Altra Comoy's, altra Extraordinaire. Questa però l'ho trovata. Era in una scatola di cartone, piena di meraviglie, che un trasloco ha fatto naufragare negli angoli oscuri di un mio mobile d'ufficio.

Essere disordinati in modo imbarazzante, delle volte, ha i suoi vantaggi. Parlando di pipe, per esempio, non mi è ancora capitato che la mia tendenza casinara mi abbia portato a perderne una (me ne hanno rubate e me ne hanno rotte, ma sono cose diverse). Però mi è successo di trovarne una scatola piena, e non di cose da poco. Per la precisione, mi è successo oggi.
Sapevo di non avere ancora messo in evidenza, nei portapipa, tutto il bendiddio che avevo nel vecchio ufficio (anche perché il portapipe manca della capacità necessaria) e avevo vagamente in testa una scatola di cartone che doveva essere da qualche parte, nel mobile a vetri dove, in nome dell'impaginazione degli spazi, ho dovuto restringere il paio di armadi strabordanti di libri e carabattole che occupavo prima. Quindi la sensazione che qualcosa di importante mancasse all'appello lavorava in background ma sapevo che prima o poi ci avrei rimesso le mani sopra. In sostanza, la coscienza era tranquilla e potevo fare a meno di cercare. Così è passato un anno e mezzo dal trasloco e fatalmente, lontane dagli occhi, molte pipe che  avevo aggiunto in tempi più recenti al mio ammasso, hanno finito per allontanarsi anche dalla memoria. O almeno sono riuscite a scomparire fino a stamattina quando, in ginocchio per terra e maledicendo la pila di cianfrusaglie che mi impediva l'accesso alla scatola, ho cominciato a cercare dove diamine fosse finita una pipetta che acquistai negli anni verdi, e che da un po' di tempo non mi capita di vedere.
Sfilata la scatola da sotto la carcassa di un vecchio Macbook, mi si è spalancato davanti agli occhi un mondo di meraviglie, quasi totalmente evaporate dalla mia memoria. Una è questa Comoy's Extraordinaire, una classe di pipe assolutamente eccezionali, di cui ho parlato diffusamente in un altro post. Era la grossa stack che ricordavo confusamente di avere e che, ora che ci penso, mancava all'appello visivo del mio plotone ad alto camino. E' come una billiard Dunhill gruppo 5, ma con un fornello alto una volta e mezza. E anche in questo caso  con un bellissimo, perfetto, compatto taglio cross grain che merita in pieno la finitura naturale tipica dell' Extraordinaire. E' una gradazione di qualità straordinaria, stavolta in una forma che è non meno straordinaria. Una coincidenza fortunata. Giusto questa mattina mi è capitato di chiacchierare su Facebook di come l'estremo virtuosismo del fumare flakes sia proprio impilarli in un alto camino, cioè l'esatto opposto della canonica pot che si consiglia per questi tabacchi. Si tratta di sistemare il flake lasciandolo lento e arioso ancora più del solito,  per evitare che soffochi. Nessuna pressione, strato dopo strato, fino in cima. In un fornello del genere è facile sbagliare e trasformare la fumata in una esasperante e infinita tortura brucialingua di cui si porteranno i segni per giorni. Se e quando, però, l'esercizio funziona, allora il Virginia entra in una dimensione completamente nuova. Con la sua capacità di evolvere, in una pipa del genere può regalare serate notevoli. Se tutto va bene, stasera festeggerò il ritrovamento con una di quelle memorabili pipate. O la va o la spacca.





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