domenica 20 novembre 2011

Salvate il soldato Mc Clelland


Una lattina di McClelland 2010, depositata in cantina più di dieci anni fa è stata attaccata dall'umidità. Tempo di correre ai ripari!

Molti anni fa ho capito che mettere da parte un po' del tabacco che consumo sarebbe stata una buona cosa. I flake di Virginia, in particolare, invecchiano come il buon vino, diventando più complessi, più profondi, più maturi. Come molte cantine, anche la mia è molto umida e dieci anni fa non ho pensato di sigillare in un sacchetto di plastica le lattine in cui The Bufflehead Tobacco Shop usa(va) sigillare il tabacco sfuso (intelligentemente separato dal contenitore grazie a uno spesso e robusto sacchetto di plastica). Fortunatamente, invece, l'ho fatto con tutte le scatolette di tabacco che, dopo molti anni, continuano a essere in stato pressoché perfetto.



Ho aperto la scatola con un certo patema d'animo, fiducioso nell'opera del mio tabaccaio, ma non del tutto certo che la ruggine fiorita all'esterno non avesse attaccato il tabacco, rovinandolo irrimediabilmente.


Lo stato interno della lattina era danneggiato, ma non ancora completamente drammatico. Comunque la ruggine aveva cominciato a passare.


Il fatto che il tabacco fosse isolato nel suo plastico contenitore di spesso nylon è stata la chiave della sua salvezza. Ad ogni modo sono passato all'esame olfattivo, non essendo un avido fumatore di ossido di ferro.



Assolutamente perfetto. Nessun sentore rugginoso. Il mio 2010 (uno spettacolare flake di Virginia della Virginia e della Caroline, che è in pratica la versione sfusa e all'origine meno matura del McClelland #22), protetto dal nylon, esibisce adesso un aroma meno acetico di quando lo comprai, sviluppando tutta la complessità di datteri e fichi secchi che ci si aspetta da un grande virginia ormai perfettamente maturo. L'intervento di emergenza mi ha permesso di rivederlo e di riannusarlo dopo più di dieci anni, intensificando il desiderio di infilarlo quanto prima in una delle mie pipe.



Per ora, comunque, riposerà ancora un po' nel tipo di contenitore che ho sperimentato essere la migliora caspsula del tempo nell'ambiente della mia cantina: il vaso quattro stagioni Bormioli. Semmai dovessi notare un principio di arrugginimento del tappo, sarà un attimo sostituirlo. Ora manca solo l'etichettatura e la sigillitura in un sacchetto di plastica da freezer, che proteggerà il tappo. E il mio 2010 potrà affrontare qualche altro decennio di maturazione. Pronto, quando sarà il momento, a tornare quanto prima in casa per essere caricato e, finalmente, goduto come ormai ampiamente merita.

3 commenti:

  1. Buongiorno Tonibaruch e complimenti per il tuo blog. Sto cominciando a conservare i tabacchi che compro sfusi nei barattoli 4 stagioni. Nel post parli di invecchiamento che può protrarsi per anni dopo aver seguito delle scrupolose procedure atte a preservare il tabacco. Ma se volessi conservare un tabacco dopo che l'ho messo nel vasetto di vetro e ne ho fumato circa la metà, basta richiudere la capsula e mettere il vasetto in un posto senza luce? Grazie per l'attenzione e buona giornata.
    Stefano

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  2. I vasi che devono stare a riposare a lungo è meglio siano abbastanza pieni.

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  3. Ok, grazie per la celere risposta!!
    Stefano

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