martedì 22 novembre 2011

Going out of my way

Una Charatan's Free Hand Relief realizzata prima del 1965. A dispetto della dimensione ragguardavele e della forma libera, la pipa è in proporzione leggerissima: pesa solo 28 grammi

Non sono un charatanista ma ho sempre guardato con rispetto, anche se da lontano, alla produzione di questa eccentrica casa inglese che, sia per forme (grandi e libere) che per lavorazione (radica curata ad aria, invece che a olio) ha sempre voluto andare  controcorrente rispetto a un paese dove già si guida contromano. Come risultato Charatan's è per un italiano un marchio molto meno esotico che per un inglese. E la sua produzione di freehand è secondo me la vera capostipite della pipa artigianale italiana, cresciuta dagli anni '60 in poi. In effetti è difficile non cogliere la parentela tra una pipa come questa e la linea delle Great Line Castello, la cui gloria era ancora di là da venire al tempo in cui a Londra questa pipa veniva tagliata a mano.

Caratteristica essenziale delle Charatan's è, si dice, essere pipe dal sapore chiaro che fumano incredibilmente bene. Sfortunatamente, l'unica Charatan's della mia collezione che io abbia mai fumato non mi ha dato grandi soddisfazioni da questo punto di vista. Ed ecco perché, avendo ultimamente scelto di tornare sul mio proposito di non allargare ulteriormente il mio parco-pipe, ho sentito il desiderio di fare un altro tentativo che colmasse la lacuna. Ho scelto una pipa eccentrica rispetto al resto dei miei possedimenti pipari (o quantomeno rispetto alla parte che amo di più). Eccentrica come in fin dei conti una Charatan's deve essere. E altrettanto fascinosa. Una pipa che finalmente fuma anche come una Charatan's deve fumare.



La nomenclatura "CHARATAN'S MAKE LONDON, ENGLAND" su due righe e la "L" la colloca come una Charatan's "Lane Era" Pre-1965

Gloriosa sabbiatura "Ring Grain"ovvero l'effetto che si ottiene sabbiando (bene) sulla fiammatura. 
Contrariamente a quanto avevo sempre pensato, non basta sabbiare sul fiammato ed evidenziare i cerchi orizzontali per entrare nella categoria del "Ring Grain". Occorre che i salsicciotti orizzontali siano più pronunciati e non ci siano  le venature verticali. Difficile da spiegare, ma facile da capire se avete mai avuto in mano una pipa così (mio padre ne aveva una). Ringrazio il commentatore che me l'ha fatto notare.

2 commenti:

  1. scusa se ti correggo ma la L e la scritta... la colloca nella era Lane tra il'60 e '80.
    inoltre il ring grain per essere tale deve avere anelli completi che si "chiudono" e assenza di venature verticali (ben presenti sulla tua testa)

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  2. Ciao, ti ringrazio anzi della correzione sull definizione di "ring grain". Anche oggi ho imparato qualcosa. Per la datazione della pipa, invece, la mia fonte è questa http://digilander.libero.it/tempioedonismo/CHARATAN.htm (fonte autorevolissima, usata anche da collezionisti americani). A quanto si legge lì, le pipe con L e stampigliatura "city of London" sono Lane seconda era, invece quella con "L" e stampigliatura come la mia sono Lane "prima era" 1961-65. Se gli dai un'occhiata anche tu, e mi confermi che non ho capito fischi per fiaschi ti ringrazio.

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