sabato 19 novembre 2011

Una Dunhill dell'età del Jazz

Dunhill Patent 196/S, Billiard, 1927.1936


(un errore di datazione, che mi viene fatto notare da un lettore con un commento spietato, inficia un po' tutta la cornice letteraria della mia descrizione. Per ora, in attesa di un'ispirazione adeguata sull'era dello swing, che è quella propria di questa splendida pipa, la lascio comunque. A dimostrazione della fallibilità umana e a mio maggiore scorno. )

Eravamo nei pieno dei "roaring twenties" quando nella fabbrica Dunhill di Londra venne tagliata questa pipa, di dimensioni piuttosto robuste per la media dell'epoca. Oggi appare come una pipa mediogrande, di un robusto gruppo 4. Allora era ai limiti del pipone, ed era quasi certamente destinata al mercato americano. La finitura era l'innovativa "Shell", introdotta da Dunhill solo dieci anni prima. A quel tempo Dunhill non considerava la sabbiatura una finitura di prezzo inferiore (come è diventata in seguito, per la sua capacità di occultare in modo pregevole e funzionale difetti di coloritura del legno) ma gli riservava una particolare qualità di radica, importata dall'Algeria, e che nella sua sofficità permetteva una sabbiatura più profonda e dettagliata. Agli inizi, inebriato dalla sua scoperta, Dunhill sabbiava le sue pipe con tale entusiasmo che spesso la forma ne risultava alterata. Per questo molte pipe dei primi anni non riportano il numero identificativo della forma-base. Questa invece fu sabbiata con mano, per l'epoca, abbastanza leggera e infatti riporta il numero 196 stampigliato sotto il fornello. Oggi quasi tutte le pipe sono fatte di buona radica almeno un po' stagionata e, se la lavorazione artigianale è una rarità, quella industriale produce comunque oggetti più che decorosi. Ma pur viziati da una qualità molto più diffusa di un tempo, prendere in mano e fumare oggi una pipa come questa è ancora un'esperienza. La lavorazione del bocchino è di una precisione impressionante: il foro di uscita del fumo si allarga a ventaglio all'interno del bocchino ed è rifinito ovale, seguendo la forma esterna stretta e relativamente spessa, tipica delle Dunhill "Patent" (una forma che Dunhill aveva battezzato "confy" ed è stata molti decenni dopo sostituita dal piatto e largo "fishtail"). Una lavorazione degna di un clarinetto, più che di uno strumento da fumo. Nessuna pipa al mondo era rifinita in questo modo allora, né sarebbe pensabile che lo fosse oggi.

E' una pipa fatta per un mondo dove il lusso sfrenato di un prodotto come questo era occultato sotto un aspetto sobrio, che non strillava. Al massimo, col suo puntino bianco, avrebbe potuto parlare all'interno della ristrettissima elite in grado di capire cosa fosse o anche solo di conoscerne l'esistenza. Ma la differenza di qualità tra la radica scelta e curata a olio, finita a poro aperto, sabbiata, rifinita con cura da gioielleria, e le grezze amare pipe popolari dell'epoca (molto peggiori di quelle di oggi) era la stessa differenza che correva tra le strade sudate, rumorose e fumose e il mondo di visoni, camicie di seta e grandi automobili lanciate da Scott Fitzgerald nei suoi romanzi.

Quel mondo di cristallo e diamanti si sarebbe in parte sbriciolato da lì a poco, nel crollo di Wall Street e nella Grande Depressione. Sono rimaste le sue storie. E sono rimaste pipe come questa, che evidentemente avevano più sostanza del mondo per il quale erano state concepite.

Il numero 16, stampigliato dopo il numero di brevetto, data la pipa al 1927 1936

Per dare risalto alla sabbiatura, Dunhill usava radica algerina (mentre le bruyere erano prodotte con radica dura, corsa o italiana)

7 commenti:

  1. Fonte: guida alla datazione Dunhill del sig. F.D. Field, esperto nella datazione e classificazione delle pipe Dunhill,

    mi spiace contraddirti ma quella dunhill è del 1936

    per tenere un blog dovresti documentarti meglio.

    se fosse del '27 il pat sarebbe:PAT. NOS. 119708/17 7

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  2. Non spiacerti. Anzi ti ringrazio molto di avermi fatto notare l'errore. Mi ero documentato qui, ma a quanto pare avevo letto la riga sbagliata
    http://pipedia.org/index.php?title=A_Dunhill_Pipe_Dating_Guide

    Hai perfettamente ragione, la pipa è del 1936. Se fosse del 1927 avrebbe il numero 8 (non 7, a quanto pare. Come vedi si può sbagliare... :-)

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    1. Toni oltre un attento fumatore sei anche un gran signore... dote poco comune al giorno d'oggi. Complimenti per lo stile!
      tillo

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  3. cit: "per tenere un blog dovresti documentarti meglio".
    (bel commento del c...o)

    Un blog non è esente da errori e imprecisioni.

    Grazie a Toni per la condivisione della sua esperienza, molto piacevole da leggere.

    Raffaele.

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  4. Buffa cosa essere due "Raffaele" diversi a commentare questo blog senza un account ben preciso. Occorrerà che io trovi una soluzione per ovviare alla bisogna! Comunque un saluto a Toni e un grazie per questo ennesimo affascinante articolo

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    1. Io sono il Raffaele che su FLP si chiama Azzurrofumo, frequentatore dei primi anni del sito. Quello che ti ha "atterrato", come tu dicesti in riposta a quel mio commento ;)

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